Penultima giornata di serie B, il calendario mette di fronte due squadre impegnate nella lotta salvezza ma se per i padroni di casa l’obiettivo play out non è impossibile, molto più tortuosa è la strada per la truppa di mister Castori che ha il classico piede e mezzo in serie C.
Tutto è possibile nel calcio, specialmente nei finali di stagione dove i risultati spesso sono sorprendenti, tanto che qualche pensiero strano si insinua nelle menti degli appassionati: del resto il passato non si cancella con un colpo di spugna e certi “magheggi” ormai sono all’ordine del giorno in uno sport che di sportivo ha davvero poco o nulla.
L’aspetto sorprendente è che per chi si macchia di certi reati la pena è piuttosto lieve, in certi casi occorre la recidività per ottenere una punizione esemplare, mentre nella maggior parte dei casi tutto si risolve con una squalifica accompagnata dalla classica multa. Ovvio che nel calcio entrino sempre con più frequenza squali e personaggi loschi con finalità non proprio nobili, con le norme attuali è inoltre sempre più facile compiere intrallazzi e giochi di potere per finalità del tutto personali, fregandosene altamente del blasone della squadra, delle norme sportive e dei tifosi sparsi per lo Stivale.
Giornata piovosa che allontana il grosso degli sportivi ma nonostante questo il richiamo della partita e l’alta posta in palio fanno sì che l’Armando Picchi si presenti con una cornice di pubblico più che decorosa. Ottimo anche il contingente proveniente da Carpi, nonostante una retrocessione alle porte, gli ultras biancorossi si presentano con buoni numeri e con la convinzione di poter lasciare la propria firma sulla partita.
Ed in effetti i carpigiani non si fanno mancare nulla. La divisione tra le due anime del tifo è visibile ma tutto sommato a livello di tifo non incide, visto che i cori sono i medesimi e non c’è mai quella fastidiosa sovrapposizione che, visti i numeri in gioco, stonerebbe parecchio.
Ultimi in classifica sì, ma i presenti nel settore ospite, almeno in questo pomeriggio, lasciano una bella immagine evitando i classici cori di contestazione ma preferendo l’amore per la propria maglia. Sfoderano una prestazione di tutto rispetto gli emiliani, cantando per tutta la partita anche quando il risultato è compromesso e la retrocessione una triste realtà. Qualche bandiera, un paio di tamburi ma soprattutto tanta voce ed una costanza che, visto il contesto, non sarebbe stata scontata.
Curva di casa che apre le danze esponendo un lungo striscione contro il presidente Spinelli, dagli altri settori piovono fischi abbastanza prolungati come a volersi dissociare da tale pensiero. La frattura esistente tra la tifoseria amaranto, tra gli anti-Spinelli e quelli a favore, è piuttosto marcata e la diatriba si protrae ormai da diverso tempo in maniera piuttosto stucchevole. Sicuramente i risultati sportivi sono la miglior medicina ma qualche dichiarazione del presidente non fa altro che alimentare questa spaccatura.
Molte delle contestazioni dei tifosi alle presidenze si basano proprio su dichiarazioni spesso irrispettose oppure su idee imprenditoriali ai limiti della decenza. Ultimamente nel calcio abbiamo assistito o letto interviste dove sono stati messi nero su bianco pensieri ed idee sulle quali si potrebbe discutere all’infinito; tanto per fare un esempio, il presidente del Napoli De Laurentiis, colui che mette le curve a 30 euro per un Napoli – Cagliari insignificante ai fini della classifica, ha balenato l’idea di far giocare in Cina le prime giornate del campionato visto che l’italiano medio a fine agosto, è in ferie. Sorvoliamo che è meglio.
Curva Nord che spinge e sostiene la squadra per tutta la partita, il tifo si accende soprattutto nella seconda frazione di gioco, quando il risultato è perennemente in bilico e la partita si fa pure emozionante con azioni da gol da una parte e dall’altra. Poco colore sugli spalti, la pioggia è un freno non da poco, ma voce e mani sono ai massimi livelli. La curva risulta essere compatta nel sostegno e dopo il gol l’ambiente diventa una bolgia.
Il finale è l’apoteosi per i padroni di casa con la curva che resta a cantare ben oltre il triplice fischio del direttore di gara mentre tra gli ospiti serpeggia un po’ di malumore interno con qualche momento di tensione.
Valerio Poli