Il Livorno ha da disputare questa partita tra le mura amiche quasi come fosse una formalità, forte di una promozione conquistata nell’ultima trasferta grazie a un pareggio che è bastato a scrivere la parola fine a questo campionato di serie D. Festa tra le mura amiche rovinata da una pioggia ampiamente annunciata che si rivela fastidiosa compagna per tutta la durata della gara e che inevitabilmente incide sulle presenze allo stadio. La società offre la possibilità agli abbonati di gradinata di sistemarsi in tribuna coperta, la conseguenza è che la gradinata risulta praticamente deserta, si contano solamente poche decine di persone che decidono di presentarsi al botteghino, pagare il biglietto e cercare di godersi l’incontro, per quel che si può in queste condizioni.

Anche in Curva Nord si contano parecchi spazi vuoti, lo zoccolo duro è presente ma anche qui il meteo ha lasciato a casa parecchie persone. Con una giornata più clemente sarebbe stato lecito attendersi un buon pubblico a salutare tra le mura amiche una squadra che ha condotto un campionato da prima della classe dall’inizio alla fine, con pochissimi passi falsi, allungando man mano sulle dirette inseguitrici fino a maturare un vantaggio consistente che le ha permesso di chiudere i giochi con notevole anticipo.

Perciò la gara in campo conta poco o nulla, il pareggio finale è il giusto premio alle due squadre che si sono affrontate a viso aperto, in una partita che ha visto anche delle fasi di gioco piuttosto ruvide. Gli ultras della Curva Nord hanno provato a vivacizzare l’ambiente e nonostante i numeri non certamente elevati, il sostegno vocale non si è mai affievolito. Numerosi anche gli striscioni esposti, dal ricordo per il giornalista Gianni Massone a quello verso l’ex giocatore amaranto Morosini, passando per i fatti di Roma dell’aprile 2005, quando il ritorno dalla partita contro la Lazio si trasformò in un incubo per i trecento sostenitori amaranto, accusati di essere i protagonisti degli incidenti alla stazione ferroviaria di Roma San Pietro, motivo per cui vennero fermati, trattenuti e naturalmente daspati. La battaglia legale all’epoca fece scalpore negli ambienti cittadini, ma finì con l’archiviazione delle posizioni degli indagati e come spesso succede in casi come questo, con la diffida scontata preventivamente e per intero, senza scuse e men che meno risarcimenti. Niente di nuovo verrebbe da dire, in effetti l’iter burocratico è purtroppo sempre quello, ciò che va evidenziato come paradosso, è come si invochino leggi, regole e punizioni ancora più pesanti per chi paga già pesantemente e anticipatamente di tasca propria per atti giudiziari che poi si rivelano dei veri e propri castelli di sabbia.

La giornata termina comunque con la squadra amaranto in festa sotto la Curva Nord. Il ritorno nei campionati professionistici è un traguardo sicuramente atteso, nella prossima stagione anche la tifoseria avrà davanti a sé un compito ben più arduo rispetto a questo paio di annate trascorse. La fresca promozione e un ritrovato equilibrio all’interno della curva, possono essere i fattori per poter incidere anche al piano di sopra.

Valerio Poli