Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

La sfida in questione propone un bel confronto tra due tifoserie che in passato avevano evidenziato un certo feeling, durato però troppo poco. Il gemellaggio che legava la Gradinata Nord alla Curva Nord di Pisa ha indubbiamente sfavorito un certo tipo di rapporto tra le due tifoserie che, oggi come ieri, non se le sono certo mandate a dire.

Dal punto di vista sportivo il Genoa è ampiamente sopra il livello di guardia, dovendo comunque guardarsi le spalle; ma, per questa stagione, a meno di clamorosi flop, si può ben dire che al Grifone l’obiettivo salvezza è proprio il minimo sindacale da chiedere. Al contrario il Livorno deve macinare punti tra le mura amiche per cercare di centrare la difficile salvezza, traguardo che rincorre fin dall’inizio del campionato e che è costato la panchina a mister Davide Nicola, tra l’altro ex genoano.

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

L’arrivo degli ultras rossoblu è da segnalarsi come numeroso. È ben vero che la distanza tra le due città è minima, ma comunque il popolo genoano dimostra una bella fedeltà alla maglia e muove numeri importanti. Anche il pubblico di fede labronica non delude e la curva si presenta come un muro di persone, piena in ogni ordine di posto. Che qualcosa non vada per il verso giusto si capisce, però, quando mancano una manciata di minuti all’inizio dell’incontro: la parte centrale della Curva Nord rimane completamente spoglia, delimitata dal nastro rosso e bianco ed anche all’interno del campo non viene attaccato il tradizionale lungo striscione amaranto.

Le cronache parlano di perquisizioni un po’ troppo rigide. Agli ultras viene fatta pagare la protesta nella precedente partita casalinga dove, dopo dieci minuti di assenza dalla curva, l’ingresso nel settore venne salutato dall’accensione di torce, fumogeni e bombe carta lanciate verso la pista di atletica che delimita il terreno verde. Anche per questa partita, perciò, Curva Nord che non esprime in pieno il proprio potenziale, mentre sull’altro versante i Genoani saranno autori di una prova niente male.

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Già nel prepartita si alzano i cori dei rossoblu, qualcuno per la squadra, altri per la città, ed un bello sventolio di bandiere offre sempre un bel tocco di colore. Sull’altro versante tutto tace e, anche nel momento dell’ingresso in campo delle squadre, la Curva Nord prosegue con il proprio mutismo e con la totale assenza di colore. Coreografia invece nel settore ospiti, con tante bandierine bianche con un paio di strisce rosse a riprodurre la Croce di San Giorgio, simbolo della città: spettacolo semplice ma di questi tempi è grasso che cola.

Gli ultras del Grifone sono belli carichi, la parte centrale è occupata da “Brigata Speloncia”, “GAV” e “Via Armenia 5r”, e da lì parte il sostegno alla squadra, ripreso dal resto del popolo genoano. Tanti cori per la propria causa ma anche diverse offese verso i dirimpettai che, sul momento, non rispondono e proseguono insistentemente nel mutismo.

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

I Genoani ci mettono davvero poco per salutare, a loro modo, il presidente del Livorno Aldo Spinelli, al quale devono fischiare le orecchie visto che buona parte dello stadio si accoda alle offese dei genoani al loro ex presidente. Per mettere ulteriormente le cose in chiaro, gli ospiti intonano “Spinelli uno di voi”, con giudizi contrastanti dal parte del pubblico locale. Dalla Curva Nord c’è chi ovviamente si inalbera, mentre gli sportivi presenti in Gradinata, in fin dei conti, non sembrano turbati più di tanto.

Passato il momento delle offese, i Grifoni tornano ad incitare la squadra, che dopo dieci minuti passa in vantaggio con la rete dell’esterno Antonelli, pronto a sfruttare un fortunoso rimpallo in area di rigore avversaria. Il gol mette ulteriore benzina nel motore degli ultras rossoblu ma, a questo punto, sale in cattedra pure la curva di casa con un paio di cori veramente potenti che rompono il prolungato silenzio: “Siamo noi, il Livorno siamo noi” sembra voler affermare come la curva sia viva e vegeta nonostante la protesta attuata in questo pomeriggio. Non mancano i cori per la squadra che, quando sono cantati a tutta curva, fanno sicuramente un bell’effetto. Qualche momento di pausa è più che evidente, la protesta si fa sentire anche a livello di tifo e, probabilmente, c’è chi vorrebbe prolungare l’astinenza per tutta la partita.

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

I Liguri proseguono per la propria strada, il tifo è di buon livello, battimani e cori non mancano ed anche il colore, tutto sommato, è assicurato dalle numerose bandiere. In più di una circostanza viene messa in bella evidenza la bandiera dei gemellati del Panionios, mentre qualche due aste marcato “Via Armenia” spunta nella parte bassa.

La curva di casa prosegue il botta e risposta a distanza con il proprio presidente, esponendo uno striscione critico verso la gestione del patrimonio societario: “Spinelli: quale futuro per una società che non ha giocatori di proprietà?”. Questo è l’ennesimo messaggio che la curva rivolge al patron, con il quale i rapporti son deteriorati da tempo; i giorni dell’acclamazione sono ormai ricordi sbiaditi e non c’è partita che non veda la critica all’operato della società ed in special modo al presidente.

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Genoa-Livorno 0-1, Serie A 2013/14

Sul campo, nonostante il Livorno provi ad acciuffare il pareggio, i tre punti vanno al Genoa che allunga ancor di più dal gruppetto delle pericolanti. La salvezza è ad un tiro di schioppo e, visto che il campionato è ancora lungo, si potrebbe puntare a qualcosa di più importante. Sognare non costa niente.

Testo e foto di Valerio Poli.