Il meteo non fornisce buone indicazioni, la giornata è di quelle cupe con nuvoloni neri sparsi e con il vento che spira forte, rallentando di fatto il rischio pioggia che resta concreto e che, da rischio, si trasforma in realtà sul finale di gara.

Pubblico che, nonostante il recente derby vinto contro il Pisa, non gremisce gli spalti. Anche in curva ci sono ampi spazi vuoti, tanto che anche nella zona centrale non c’è quel solito gruppo compatto ed attivo che si è notato durante l’inizio di stagione.

Sull’altro versante gli ospiti non deludono, sia a livello numerico che per quanto riguarda colore e calore. Gli stabiesi dimostrano che hanno dei numeri, fornendo una prova continua ed incisiva, ammirevole per l’intensità dimostrata.

L’inizio gara è tutto a tinte gialloblu e, visto che in Curva Nord c’è un momentaneo cartello di lavori in corso, sono gli ospiti che si fanno sentire e vedere con una bella sciarpata ad accogliere le formazioni in campo. Poi è la volta dei primi cori che si alzano senza troppi problemi e soprattutto con una discreta partecipazione. Il tifo di marca stabiese è continuo, il gruppo resta compatto per tutta la partita e per quanto riguarda il colore, qualche bandiera si fa ampiamente notare per tutta la durata dell’incontro.

Tra i padroni di casa c’è l’onda lunga del derby; uno striscione appeso alla vetrata recita “Rispetto per gli ultras”, facendo riferimento al divieto di ingresso della coreografia preparata contro il Pisa. Ovvio che il malcontento verso una decisione non dico paradossale – perché ne abbiamo viste di cotte e di crude – ma per certi versi inspiegabile, perduri a distanza di settimane. Del resto, l’appuntamento era di quelli evidenziati con la matita rossa e non mostrare l’abito migliore in determinate situazioni non può far piacere.

Curva livornese silente nei primi minuti, poi la situazione si normalizza e, pur a ranghi ridotti, il sostegno alla squadra c’è, anche se qualche coro chiede impegno e abnegazione agli undici in campo. Si respira maretta tra i locali, diversi fischi piovono sulla squadra ed in un paio di frangenti viene chiamato in causa pure mister Breda; strano, in un momento del genere, che non salga la protesta verso il presidente Spinelli (che nel recente passato è stato messo nel mirino più di una volta dall’ala più intransigente del tifo labronico).

Partita che sul terreno di gioco non affascina assolutamente; le due squadre appaiono scarse tecnicamente anche se non si risparmiano per quanto riguarda grinta e corsa. L’incontro è molto più da clava che da fioretto ed il campo allentato esalta alcune entrate decise ma mai cattive.

Il Livorno strappa i tre punti nei minuti di recupero dopo essere passato in svantaggio. Scontata la gioia dei padroni di casa, così come la delusione del contingente ospite per il punto perso sul filo di lana.

Agli ospiti resta la consapevolezza di aver offerto una buona prova sui gradoni dell’Armando Picchi, aspetto non da poco per chi porta avanti un progetto di curva indipendentemente dai risultati della squadra.

Valerio Poli