Giornata calda spazzata da un vento piuttosto fastidioso ma resta comunque uno di quei pomeriggi che trascorrere allo stadio non sarebbe affatto male. Sicuramente in questo caso pesa come un macigno il nome dell’avversario, quel Montespaccato che in pochi, direi pochissimi, sanno esattamente dove si trova. È il bello dei dilettanti, per chi si vuol divertire e viaggiare senza troppi problemi o limitazioni è un luna park, per chi vuol vedere tocchi di fino e punizioni da distanze siderali è bene che per il momento si dedichi ad altro. Resta il concetto, specialmente in talune categorie, che fare gruppo, aggregare, tirare “dentro”, sarebbe cosa buona e da considerare ma non è sempre così facile, questo pomeriggio la curva risponde piuttosto bene invece il resto dello stadio sinceramente lascia un po’ a desiderare.
In gradinata si sistemano una quarantina di persone, in parte fuoriusciti dalla Curva Nord, che lanciano qualche coro e mostrano pure uno striscione che chiede giustizia per un ragazzo morto in situazioni poco chiare nell’agosto dello scorso anno. La Curva Nord non fa mancare il proprio incitamento alla squadra in uno stadio che proprio fa fatica ad accettare un campionato al di sotto delle aspettative, qualche fischio si alza dagli altri settori mentre gli ultras sono praticamente gli unici che non fanno mancare il proprio apporto, decisione che mi sento di condividere per svariati motivi, il primo dei quali è che col nome illustre, storico e pesante del club non si vincono i campionati, lo dimostra il fatto che in serie A militano squadre che rappresentano paesi e città di dimensioni ridotte a scapito di capoluoghi di provincia o città metropolitane relegate in categorie inferiori. Del resto questo è il bello del calcio, non ci fosse l’imprevedibilità, il fattore sorpresa ed anche e soprattutto la lungimiranza e la programmazione, i campionati si deciderebbero al termine della campagna acquisti estiva.
Livorno che sul terreno di gioco non va più in là di un salomonico pareggio con un avversario che la classifica colloca ai piani bassi, qualche ulteriore fischio piove dalla tribuna mentre curva e gradinata pensano già al prossimo avversario, l’Arezzo e la tifoseria aretina che in questa stagione sono gli avversari con il curriculum più nobile. L’astio e la rivalità tra le due tifoserie saranno il leit motiv della prossima partita.
Valerio Poli