Sono sempre stato un fanatico dei numeri. Almeno un tempo, le presenze allo stadio e soprattutto in trasferta indicavano in maniera oggettiva la qualità di una tifoseria.
Ovviamente a questo dato incontrovertibile dovevano essere applicati alcuni filtri che potevano far mutare il primo giudizio: la posizione in classifica della squadra, la distanza geografica della trasferta, il numero di diffidati della curva erano aspetti che non si potevano tralasciare.
Oggi bisogna prendere in considerazione anche giorno ed orario della partita: ormai in un calcio massificato che tende ad essere spalmato praticamente in tutta la settimana, una cosa è giocare di domenica pomeriggio, come da tradizione, altra cosa è dover essere presenti di giorno lavorativo.
Purtroppo l’introduzione della tessera del tifoso ha di fatto stravolto ciò che prima era incontrovertibile, cioè il numero di presenze di una tifoseria allo stadio. In questo anno che ci sta lasciando, ci sono alcuni spunti positivi da dover tener di conto: in primis un ritorno a viaggiare e soprattutto un ritorno degli sportivi allo stadio. Non siamo neanche vicini ai numeri degli anni ’80-’90, ma sicuramente c’è stato un rilancio rispetto a quei settori vuoti che si notavano con frequenza in epoca di tessera.
Se non si può parlare di rinascita, possiamo ipotizzare una ricrescita del fenomeno, magari graduale, lenta ma si spera costante. Ovvio che poi pesano come un macigno i fatti di Inter – Napoli: un anno che si stava chiudendo in positivo, deve essere necessariamente rivalutato dopo la tragedia vissuta in quella maledetta sera a Milano.
I padovani in questa serata sono una sorpresa, sicuramente piacevole, per quanto riguarda la presenza numerica. La squadra è adagiata sul fondo della classifica, la trasferta non è sicuramente impossibile ma comunque neppure troppo agevole vista la distanza tra i due centri cittadini, eppure i biancoscudati portano in Toscana numeri interessanti a dimostrazione che la Tribuna Fattori è in buona forma. Poi è evidente che questo giudizio può essere rivisto da chi la curva la vive al proprio interno, ma da osservatore esterno sembra proprio che tante divisioni in seno alla tifoseria non ci siano, ragion per cui la trasferta viene affrontata nel migliore dei modi.
Biancoscudati che tappezzano il settore con pezze e striscioni, oltre ai drappi dei gruppi ultras, noto con piacere anche diversi striscioni di club per un binomio ultras – tifoso che a parer mio è vincente. Ci sono piazze dove i club di tifosi sono presenti tra le mura amiche ma raramente si vedono in trasferta, pecca che non è da poco anche se si tratta di persone lontane dalla mentalità ultras, che vuole la persona presente ovunque. Bisogna tener conto che il contorno al nocciolo duro degli ultras, soprattutto in trasferta, può fare la differenza e se il semplice tifoso viene esortato a sostenere la squadra, spesso si ottiene un risultato molto positivo.
Il sostegno degli ospiti è continuo ma visti i numeri in gioco forse era lecito attendersi qualcosa di più, soprattutto nella prima frazione sembra che ci sia più di una persona restia a tirar fuori la voce ed a veder bene sono alcuni giovani quelli che non si sbattono fino in fondo nel farlo. Forse i biancoscudati danno il meglio di sé nella ripresa, tenendo un ritmo costante e proponendo qualche coro più seguito e perciò più incisivo.
I padroni di casa si presentano nuovamente con il centro curva lasciato deserto in aperta contestazione alla presidenza, un lungo striscione attaccato alla vetrata descrive senza tanti giri di parole l’atmosfera che si vive in casa amaranto ma malgrado ciò qualche coro si alza lo stesso dalla curva e se il presidente Spinelli è ancora nel mirino della tifoseria, la squadra viene sostenuta anche quando passa in svantaggio.
Da segnalare qualche coro offensivo tra le due tifoserie, molti di questi di carattere politico con gli ospiti che aprono le danze con “Rossi di merda, voi siete rossi di merda” e con i padroni di casa che rispondono per le rime. Niente di nuovo per due tifoserie che hanno sempre manifestato sull’argomento pareri opposti, poi quanto questo sia costruttivo in un contesto ultras, minato da problematiche varie ed ormai conosciute, è tutto un altro discorso.
Valerio Poli