Ci sono delle realtà, in questo girone A della serie C, che rappresentano comunità abbastanza ristrette o addirittura minute, ed il Pro Piacenza, a livello di storia, tradizione e numeri, non è minimamente parente del Piacenza che tutti noi conosciamo molto meglio. In questo caso è inutile aspettarsi una tifoseria ospite, difficile se non impossibile che qualcosa si muova anche in futuro, visto che a livello di tifo, anche in Italia, si sta vivendo ormai da qualche anno un impoverimento dovuto a molteplici fattori, ma sicuramente il colpo di grazia è stato dato dalle ultime leggi in materia stadio.

Son lontani i tempi delle trasferte di massa, delle imponenti coreografie, di uno stile invidiato, studiato e scopiazzato anche all’estero. Così come sono lontani, in termini sportivi, i tempi delle sette sorelle, delle finali di Coppa tra squadre italiane e dei giocatori nostrani in lizza per il pallone d’oro.

Ci sarà ancora un florido ritorno, almeno parzialmente, alle origini? Tornerà il calcio a catalizzare le domeniche del popolo italiano? Domande di non semplice risposta ,a meno di non essere un mix tra realisti e pessimisti e rispondere che gli anni ’80-’90 sono un lontano ricordo ed il futuro, se non proprio nero, appare grigio. Grigio perché in certi ambiti vige la regola che tutti possono parlare, sparare sentenze e ergersi a paladini della giustizia, salvo tenere la posizione opposta su fatti e misfatti che sistematicamente avvelenano lo sport che una volta era considerato il più bello del mondo.

A Livorno la partita non è sicuramente tra le più sentite, la giornata non è neppure delle migliori con qualche nuvolone che non promette nulla di buono, ma comunque la tifoseria risponde piuttosto bene, anche se siamo lontani da quel sold out che, in questa stagione, in altre occasioni, almeno in curva è stato raggiunto.

Curva Nord che accoglie le squadre in campo con una bella sbandierata, poi è il tifo a catalizzare il pomeriggio con la squadra che viene incitata in maniera costante, nonostante una prima frazione di partita giocata in costante affanno. Il sostegno non manca, cori e battimani si fanno sentire ed anche al termine dei primi quarantacinque minuti, la squadra viene accompagnata negli spogliatoi dai cori.

Nel secondo tempo il Livorno mette la quinta e riesce a segnare tre gol, il pubblico si distende ed il tifo risulta essere più incisivo, non fosse altro che in questo frangente è praticamente tutta la curva a partecipare ai cori.

A risultato ormai acquisito, in curva c’è chi pensa al prossimo impegno di campionato: il derby contro il Siena è alle porte ed un paio di cori, non proprio amichevoli, si alzano a rimarcare quella rivalità che in questo caso è anche sportiva, con le due squadre che attualmente si giocano il primo posto nel girone. Un derby toscano, l’ennesimo che offre questa serie C. Aria di derby, aria di spettacolo.

Valerio Poli.