L’ultras basa il proprio credo sulla trasferta, momento che permette di fare nuove conoscenze e di cementarne altre. Ore passate sopra un treno, su un pullman, in alcuni casi solcando i mari sopra un traghetto. Più la trasferta è disagevole, più sembra avventurosa. Ed è in quelle ore che si forma “il gruppo”, che una curva fa il salto di qualità, quando le diverse componenti si aggregano alla volta di un unico obiettivo, quello stadio e quel settore ospite che ti vede protagonista per quei novanta minuti di partita. Ma per te che sei in trasferta, i fatidici novanta minuti sono solo un’appendice di un viaggio che hai trascorso con amici dividendo un panino, bevendo birra di bassa qualità e ragionando di curva, cori, striscioni. In poche parole, una trasferta è sinonimo di aggregazione e più il viaggio è lungo più questo spirito viene esaltato.

In una società fortemente individualista, dove l’unico fine sembra il benessere economico, l’ultras propone un modello aggregativo trasversale, assimilando diverse generazioni, senza fini di lucro e rincorrendo una passione. Sembra quasi un mondo infantile, dove si seguono istinti primordiali, ma intorno al mondo ultras si muovono un insieme di fattori che la nostra società vuole spazzare via: condivisione, socializzazione, altruismo, la sana ed incauta pazzia di mettere al primo posto il “noi” a discapito dell’”io”. Lontano dalle degenerazioni di alcuni elementi, l’ultras propone ancora un modello che, può piacere o meno, ma sicuramente è fortemente antitetico ad una società bigotta e tradizionalista.

Che i salernitani nella loro storia abbiano portato grossi numeri in trasferta è un aspetto direi oggettivo, sicuramente qualche scheletro nell’armadio lo hanno anche loro – e del resto chi non lo ha? – ma in genere si son sempre ben distinti anche lontano dalle mura amiche. In questa serata danno prova della loro forza, di una curva che da spettatore esterno non posso non dire che si è fatta apprezzare per spettacoli coreografici degni di nota e, solcando il discorso dei numeri, per qualche trasferta da applausi scroscianti.

A Livorno giunge un contingente ospite veramente impressionante per numero e passione, peccato solamente che l’arrivo degli ultras granata avvenga in netto ritardo rispetto al fischio d’inizio della gara, in quanto l’ultimo contingente (Nuova Guardia, Nucleo Storico, Frangia Kaotika…) giunge intorno al trentesimo minuto. Una volta appese alla balaustra pezze e striscioni, parte il tifo di marca granata e con certi numeri a propria disposizione, il tifo non può che essere partecipativo, coinvolgente e molto incisivo. Cori, battimani, tante bandiere, i salernitani colorano il settore e sostengono al meglio la squadra, in definitiva fanno quello che dovrebbe fare qualsiasi tifoseria ma in questo caso con la forza della massa a disposizione. Complimenti vivissimi ai presenti, in questa sera era difficile fare meglio.

Curva di casa invece che si presenta ben piena, la serata mite invita ad andare allo stadio e la Curva Nord indossa l’abito da sera, proponendo un tifo che parte subito con due – tre boati niente male e poi si stabilizza su livelli ampiamente sopra la media. Il sostegno non manca, il colore è fornito da un paio di bandieroni, l’esposizione di uno striscione, quasi alla fine della prima frazione, rimarca l’attesa di alcune diffide per i fatti di Spezia – Livorno della scorsa stagione. Al netto delle varie versioni sulla questione, quello che fa scalpore è la tempistica, visto che i fatti sono successi ormai diversi mesi fa e l’identificazione degli eventuali protagonisti non dovrebbe necessitare di indagini troppo scrupolose, considerando inoltre che il tutto si è consumato all’interno di un settore ospite con le immancabili telecamere a riprendere l’accesa discussione. Che poi, per dirla con le parole dei diretti interessati, sarebbe finita tutta in una bolla di sapone se non fossero intervenute le forze dell’ordine, ma questa è un’altra storia.

Sul terreno di gioco a vincere è la Salernitana, ovvi i festeggiamenti sotto il settore ospite ma anche il pubblico di casa applaude una squadra che ha mostrato grinta e carattere al netto di qualche errore tecnico. Tra le due tifoserie volano diverse offese, sia in avvio di gara sia durante la stessa.

Valerio Poli