La Coppa Italia di serie D di mercoledì sera non assomiglia minimamente alla Champions League ma neanche ad una normale partita di campionato e nonostante si giochi alle 20:30, orario sicuramente più comodo rispetto a quello tradizionale del primo pomeriggio, le presenze allo stadio sono lontane da quelle che ci si poteva attendere. È la prova lampante e incontrovertibile che la Coppa Italia è vissuta da società e tifosi come un impiccio dal quale liberarsi al più presto oppure, nella migliore delle ipotesi, viverla senza sprecare troppe energie. Ed infatti le due squadre scendano in campo con parecchie seconde linee, giocatori poco usati durante il campionato, un po’ per dare minutaggio anche a chi resta spesso e volentieri in panchina, un po’ per evitare fastidiosi infortuni che andrebbero a incidere sul proseguo della stagione.

Anche sugli spalti il poco appeal si traduce in presenze ridotte al lumicino, per l’occasione lo stadio Armando Picchi vede aperta solo la tribuna nella quale trovano posto anche gli ultras, che vanno a posizionarsi nella zona adiacente alla Curva Nord, mentre chi occupa abitualmente la gradinata, si sistema all’estremità opposta.

Scendono in campo le squadre ed il Livorno si presenta con una maglia verde poco attinente ai colori sociali. Già all’esordio in Coppa Italia la divisa venne contestata dai tifosi, i “Seleuco Tronieri” esposero nei pressi dello stadio uno striscione sulla questione, ponendo l’accento proprio sull’opportunità di tornare a far primeggiare il colore amaranto. Al netto del giudizio sulla maglia, oggettivamente il colore ha poco senso per una società che tradizionalmente veste un altro colore che pure l’inno ufficiale esalta. La casacca usata per la Coppa Italia sarà solamente un surrogato della divisa ufficiale ma questi scostamenti dalla tradizione per puro scopo di marketing non sono mai troppo esaltanti.

Ormai sono decenni che ultras e tifosi si dimostrano molto sensibili sui colori tradizionali delle maglie, eppure la battaglia sembra avere sempre poco successo vedendo quante squadre, negli ultimi anni, si sono presentate più verosimilmente vestite per il carnevale di paese che non per una partita di calcio. Aggiungo, questione di rilevanza prioritaria, che per quanto riguarda il merchandising non sono così sicuro che terze e quarte maglie si possono vendere con così tanta facilità visto che si fa fatica ad associarle al nome del club. Questo almeno nelle categorie minori dove molto più localistico e identitario risulta il suo mercato di riferimento.

Sul terreno di gioco, il Livorno parte col piede sull’acceleratore e alla fine della prima frazione è già in vantaggio di tre reti. Sugli spalti la Curva Nord sostiene la squadra, cori e battimani si susseguono con buona lena, la squadra non viene lasciata sola e il tifo accompagna tutta la partita. Nonostante si percepisca un evento in tono minore, gli ultras ci danno dentro alla grande, il sostegno è continuo anche nella ripresa, poi verso la fine delle ostilità si avverte un calo direi fisiologico.

Vittoria dei padroni di casa che volano agli ottavi dove incontreranno il Follonica-Gavorrano, per gli ospiti l’attenzione si sposta sul campionato visto che la classifica è decisamente buona.

Valerio Poli