Sebbene si possano elogiare precisione e rigidità degli svizzeri, sono stati soprattutto il disordine e la disorganizzazione a caratterizzare domenica 30 marzo. Ma come ha fatto una semplice partita di campionato svizzero a trasformarsi in un vero e proprio imbroglio giudiziario e repressivo?

Mentre il movimento dei tifosi europei sta vivendo un weekend relativamente complicato, tra minacce di scioglimento di gruppi in Francia e sanzioni collettive in Svizzera e nei Paesi Bassi, la partita di domenica 30 marzo a Losanna ha evidenziato le carenze, e soprattutto l’incompetenza, delle autorità di fronte alla solidarietà degli ultras svizzeri.

In seguito agli scontri durante il derby del lago Lemano tra Lausanne-Sports e Servette FC del 1° marzo, le autorità hanno deciso di chiudere entrambe le curve (Tribune Nord Genève e Kop Sud Lausanne) per la successiva partita casalinga. Nonostante una richiesta di appello da parte del Losanna, che si è rivelata infruttuosa, la decisione si è rivelata ancora più dura poiché, oltre alla chiusura della curva, è stato fatto divieto di acquistare biglietti in altri settori. In poche parole, solo gli abbonati dei distinti possono assistere alla partita. E non è tutto, visto che, con sorpresa di tutti, anche il settore ospiti resta chiuso, scatenando l’ira del Lucerna e del collettivo dei tifosi lucernesi, United Supporters Luzern.

Di fronte a questa impossibilità di sostenere la sua prima squadra, la Kop Sud ha deciso di sostenere l’U19 sabato pomeriggio. Nonostante il punteggio poco lusinghiero e il clima quasi invernale, i giovani giocatori losannesi hanno potuto contare sul supporto di qualità degli ultras, che hanno dato il massimo per novanta minuti.

Dopo il freddo siberiano del sabato, il sole quasi estivo picchia su Place de la Palud alle 13 del giorno dopo, quando quasi un centinaio di ultras e sostenitori della Kop si sono radunati per srotolare striscioni davanti al Comune di Losanna con la scritta «“Una minoranza tossica tiene in ostaggio il calcio”: un sondaggio lo ha dimostrato, Vassilis, che quella minoranza sei tu!», riecheggiando le parole di Vassilis Venizelos, Consigliere di Stato del Canton Vaud e responsabile della Sicurezza.

Successivamente, è stato proprio davanti al suo ufficio situato al Château St. Maire, che la Kop Sud si è mossa per srotolare altri striscioni con la scritta “Congedo malattia e rapporto Studer, ma la priorità del Consiglio di Stato restano i tifosi”, alludendo direttamente alle varie controversie che hanno recentemente adombrato il Governo del Canton Vaud.

E gli ultras lucernesi, vi chiederete?

Dopo alcune telefonate, si è saputo che l’USL aveva boicottato il suo treno speciale, salendo su un treno di linea, fermandosi poco prima di Losanna e giocando al gatto e al topo con la polizia. Si sono infine trovati con un centinaio di Losannesi in una piazza nel centro del capoluogo e le due tifoserie si sono unite in corteo verso lo stadio La Tuilière in silenzio, sotto lo sguardo curioso dei passanti e degli altri tifosi bloccati all’esterno dello stadio, vittime di quelle misure assurde applicate ogni volta che passa una processione di tifosi ospiti.

Dopo diversi e lunghi minuti sulla strada che hanno anche ostacolato il traffico e non meno lunghe discussioni con la polizia e il club, è stato appurato che a nessun ultras losanesse sarebbe stato autorizzato l’ingresso (addirittura il derby contro il Sion di sabato 5 aprile potrebbe giocarsi a porte chiuse, se necessario!), a differenza dei loro omologhi della Svizzera centrale a cui sarebbe stato invece consentito di entrare nel settore ospiti.

In tutto ciò, nonostante i due gruppi fossero distanti solo una decina di metri, non si sono ovviamente segnalati incidenti, con grande costernazione delle autorità e di alcuni giornalisti che avevano sperato di cogliere l’occasione per seppellire ulteriormente i terribili ultras così denigrati negli ultimi giorni.

Nonostante la chiusura del proprio stadio, la KSL ha tirato fuori dal cilindro una fan zone con griglie di barbecue, spine di birra e maxi schermi per trasmettere la partita, mentre uno striscione con la scritta “Il calcio contro le punizioni collettive” veniva nel frattempo esposto sulla recinzione del settore ospiti vuoto…

Tutto questo prima dell’intervallo, dopo di che i 400 ultras del Lucerna hanno deciso di occupare gli adiacenti distinti, acceso alcuni fumogeni e scritto con la vernice spray “Lucerna è qui!”; tutto tra i fischi dei pochi tifosi del Losanna presenti allo stadio. Lo speaker annuncia che la partita sarebbe stata annullata se gli ospiti non fossero tornati nel loro settore, cosa che hanno fatto dopo aver discusso con lo staff della Svizzera centrale. Il resto della partita è stato quindi relativamente tranquillo, così come il post partita, con una scena piuttosto surreale quando i giocatori del Lucerna hanno festeggiato la vittoria coi loro sostenitori già all’esterno.

In definitiva, questa partita, innocua sulla carta, ha dimostrato l’assurdità delle misure repressive (la questione dei biglietti prepagati torna regolarmente alla ribalta) e che, nonostante le barriere che saranno sempre erette contro di essi, gli ultras saranno sempre presenti!

Ps: Avrei potuto raccontarvi gli eventi accaduti durante la partita Servette-Young Boys Berna, ma questo sarà oggetto di un’altra cronaca, perché qualcosa mi dice che presto ci saranno nuove azioni… Come si suol dire in inglese, To be continued.

Maxime Michelet