Leggiamo sui vari organi di informazione che nove tifosi rossoneri sarebbero attualmente oggetto di un’indagine di natura giudiziaria a causa di alcuni “fatti” accaduti durante la presentazione della squadra allo stadio Porta Elisa svoltasi il 28 agosto scorso.

Ai nove tifosi rossoneri viene contestata l’accensione di fumogeni e di fiaccole durante la presentazione della squadra e quindi l’utilizzo di materiale “pirotecnico” dentro un impianto sportivo; molti di noi erano presenti quella sera e tutti ricordano solo il clima di festa che si respirava dentro lo stadio e non certamente situazioni di confusione o di pericolo.

Nel nostro piccolo stiamo cercando di riavvicinare la gente di Lucca alla Lucchese, riportando allo stadio chi si era allontanato, soprattutto i più giovani, e certamente stigmatizzeremmo episodi di violenza o di inciviltà dentro o fuori lo stadio, che peraltro nella nostra città sono oggettivamente riferibili a tempi molto lontani.

E’ vero siamo nostalgici del calcio che abbiamo avuto la fortuna di vivere e conoscere, quello dei tamburi, delle bandiere e delle coreografie, dei fumogeni e degli sfottò, tifo colorato e passionale in un mondo che fa di tutto per spengere le passioni, anzi auspichiamo con orgoglio il ritorno a quel calcio e riteniamo che solo così potremo riempire gli stadi e riaccendere la passione per questo sport.

E’ quello il calcio che vogliamo, quello chiassoso e colorato, lontano dalle pay tv, il calcio della gente, dei tifosi.

Ecco perché non possiamo e non vogliamo fare finta di nulla e con il presente comunicato intendiamo esprimere la nostra solidarietà ai nove tifosi rossoneri colpevoli di aver manifestato la propria passione per la squadra in un clima di festa senza voler creare disordini e meno che mai danneggiare qualche altro tifoso.

Perché una partita di calcio non è una rappresentazione teatrale o un concerto di musica classica da seguire in poltrona in rigoroso silenzio.

Perché con qualche anno in meno potremmo esserci stati anche a noi con una fiaccola in mano a festeggiare la presentazione della squadra oppure un domani magari potrebbero esserci i nostri figli.

Perché questa situazione, con grande amarezza, ci riporta la mente un po’ indietro nel tempo quando un grande amico, che purtroppo non è più con noi, fu oggetto di un provvedimento giudiziario di allontanamento dagli stadi ed anche in quell’occasione la sua colpa era stata solo quella di voler manifestare la propria passione per la squadra di calcio della nostra Città.

Perché è difficile invitare le famiglie a portare od a mandare i propri figli allo stadio se poi lo stadio viene troppo spesso paragonato ad un campo di battaglia, alla zona più pericolosa della città, quando invece chi come noi lo frequenta e lo vive prima, durante e dopo le partite sa con certezza che non è così e che soprattutto proprio a Lucca si può andare tranquillamente allo stadio per tifare la propria squadra di calcio.

 

Direttivo Lucca United