Due febbraio, anticipo serale, piove ininterrottamente dalla mattina, il campo da gioco è zuppo, lo stadio, tribuna a parte, è completamente scoperto. La domanda sorge spontanea: quanti spettatori ci potranno mai essere al Porta Elisa con simili condizioni?

La risposta mi vien data nel momento in cui il direttore di gara fischia l’inizio delle ostilità: la gradinata è praticamente deserta ed anche in tribuna non c’è certamente ressa. Gli unici settori che attirano le attenzioni sono le due curve: gli aretini si presentano in circa 150 unità, mentre la curva di casa offre un bello zoccolo duro di tifosi che si sistemano principalmente nella zona centrale.

Per la società Lucchese non è sicuramente l’incasso della vita, ma ancora una volta mi ripropongo il quesito su quali vantaggi ci possano essere nel disputare anticipi e posticipi in serie C. Non oso pensare a quanti sportivi si possano esser piazzati davanti alla televisione per vedere una partita che di calcio ha avuto ben poco, visto che il fioretto è stato lasciato negli spogliatoi e specialmente nella seconda frazione, con il manto erboso ridotto ad un prato da pascolo, lo schema principale è stato palla lunga e pedalare.

Eppure ciò che risuona anche in questo pomeriggio sono i cori delle due curve, perché se l’estetica deve necessariamente passare in secondo piano, ciò che non manca è la voce, quella non si ferma di fronte alla pioggia e risuona in uno stadio che altrimenti sarebbe immerso in un silenzio inusuale, irreale, tanto da sentire chiaramente le parole dei ventidue in campo nei momenti più intensi dell’incontro.

La curva di casa prova a sbandierare un paio di bandieroni, qualche volenteroso sfida la pioggia e specialmente nella prima fase dell’incontro riesce ad avere anche la meglio, ma minuto dopo minuto i bandieroni diventano troppo zuppi per potersi alzare.

Il momentaneo vantaggio della squadra viene festeggiato con l’accensione di un paio di torce, poi è la voce la protagonista in Curva Ovest dove si tifa con continuità malgrado qualche momento di intervallo più che giustificato. Venire allo stadio, presentarsi in curva, fare gruppo in queste condizioni climatiche, è già di per sé una vittoria non indifferente.

Sull’altro versante gli aretini non mancano di onorare un derby che, seppur non particolarmente sentito dalle due fazioni, è sicuramente una partita che va ben al di là della semplice rivalità: gli amaranto in Toscana hanno pochi rapporti amichevoli ed infatti qualche coro offensivo si alza, così come avviene dall’altra parte.

La Curva Sud formato trasferta riesce a compattarsi nella parte bassa del settore, qualche bandiera a due aste, qualche bandierina ed anche in questo caso tanti cori per la squadra che viene incitata ininterrottamente per tutta la durata dell’incontro.

Ottima prova quella degli ultras amaranto, con tutte le problematiche che sta attraversando il loro sodalizio, tifosi ed ultras confermano di essere presenti ed attenti osservatori delle dinamiche societarie. Una stagione traballante che non è ancora chiaro come finirà, ma la Curva Sud sembra avere intrapreso ormai da diverso tempo una linea che non può che essere produttiva. Il tempo ne sarà il giudice.

Valerio Poli