Scrivere in occasione dell’undici Novembre, nell’ambito Ultras, penso sia una delle cose più complicate e delicate, soprattutto se si ha venti anni e la bocca ancora sporca di latte materno. Non voglio dilungarmi troppo nell’analisi di questo tragico episodio su cui è stato detto tanto, al massimo posso limitarmi ai miei ricordi da bambino. Ricordo quel clima allarmistico, dettato dai mass media e sono ancora impresse nei miei occhi le immagini degli ultras bergamaschi che con ogni mezzo cercano di far rinviare la partita della propria squadra. Da allora l’opinione pubblica non s’è ancora rimangiata le frasi che spesso le venivano, e vengono, imboccate dall’alto (ultras padroni del calcio ecc.), tanto meno quella tragedia è servita a distendere il rapporto tifosi/FdO-istituzioni. A undici anni di distanza, il clima di tensione e di scarsa collaborazione, da ambo i lati, è ancora evidente; chissà quanto tempo dovrà passare affinché ci sia un cambio di approccio, per evitare che situazioni del genere si ripresentino.

Sicuramente, almeno fino all’undici Novembre 2018 a Lucca, l’atmosfera e le logiche di gestione non sono cambiate. Partiamo con ordine: il derby del Foro è la partita che a Lucca richiama più tifosi, togliendo eventuali playoff, nonostante ciò non è stato autorizzato un aumento della capienza per la curva, cosa che era sempre accaduta negli anni passati. Se questo non bastasse, la Lucchese ha venduto più biglietti in Curva Ovest di quanto avrebbe potuto, al netto di queste limitazioni, facendo così rimanere sprovvisti di titoli di accesso gli abbonati al settore, ai quali è stato concesso di comprare un biglietto in gradinata al costo di 10 €. Ovviamente gli ultras e coloro che hanno vissuto questo disagio, non si sono prestati a questo gioco perverso ed hanno fatto di tutto per entrare lo stesso, cosa che alla fine è successa ma con qualche polemica e disordine con il reparto celere della Polizia. Ci auguriamo che ciò non costi inibizioni allo stadio a chi non ha saputo gestire il proprio nervosismo durante una giornata del genere, nervoso che in una situazione gestita con normalità e buon senso (sic!) non ci sarebbe mai stato.

Se il derby e i disagi non bastavano a tenere sulle spine la tifoseria, sono stati sequestrati vari cartelli con il volto di Gabriele Sandri, i quali sarebbero andati a comporre la coreografia per l’11esimo anniversario della morte dell’allora giovane tifoso. La scenografia è stata realizzata comunque, ma sicuramente se tutti i tifosi della Ovest avessero potuto issare la faccia di Gabriele, l’immagine di insieme sarebbe stata più di impatto.

In tutto questo gli Ultras del Pisa sono arrivati in treno nella vicina Lucca, scortati al settore con autobus urbani. La partita inizia sotto un cielo che oscilla tra il plumbeo e il sereno, ricordandoci che la giornata non è associata solo alla morte del tifoso laziale ma anche all’estate di San Martino. La Ovest esegue la propria coreografia aiutandosi con la pirotecnica, mentre i Pisani accendono svariate torce colorando il settore con tante bandiere al vento, compito che eseguiranno per tutta la partita.

Cori di offesa non sono risparmiati da nessun lato, e quando si alzano sono un bel sentire per una persona estera alla rivalità, ma sulla prestazione delle tifoserie ho delle riserve. I Lucchesi mi sono sembrati in calo, vocalmente, rispetto al derby dello scorso anno. Sicuramente le tensioni del prepartita non hanno aiutato, e le recenti diffide (se non sbaglio…) avranno avuto un impatto emotivo non da poco. Prima di sbilanciarmi troppo li vorrei rivedere all’opera, magari dopo che abbiano rodato i gruppi emergenti, o almeno così credo a giudicare dalle nuove effigi che ho visto in curva. Dal punto di vista stilistico niente da dire invece, e ciò non mi sorprende: materiale ben curato, uso frequente di pirotecnica e striscioni di offesa ben fatti sia nella realizzazione che nelle tempistiche dell’esposizione.

Discorso diverso per i Pisani che, ai miei occhi, si sono confermati una tifoseria di spessore. Gli ultras fanno sempre la loro parte, ed anche quando il coro è tenuto in vita solo da loro, le parole sono decise e secche. Quando poi viene coinvolto tutto il settore, l’effetto è sempre rilevante. Anche loro si sono distinti per l’uso di torce e per una bella esultanza, dopo un gran gol di tacco di Marconi, proprio sotto il settore ospite. Sicuramente la loro prestazione è stata condizionata dallo scarso numero di biglietti messo a loro disposizione: questa partita mi ha lasciato l’impressione che più di un ultras, o comunque “curvaiolo”, sia rimasto senza biglietto.

Partita combattuta in campo dove, nei minuti finali, viene annullato il secondo gol del Pisa che galvanizza i padroni di casa, i quali però non riusciranno a pareggiare. La tensione da derby si è sentita, l’atmosfera era calda, ma le limitazioni per i biglietti hanno sicuramente appannato lo spettacolo sugli spalti.