La differenza tra la Champions Hockey League e la Champions League dell’UEFA rimarca, ulteriormente, il gap tra la percezione del tifoso di hockey e quello di calcio.

In Italia, per esempio, si grida allo scandalo per i campionati che cominciano a metà agosto, e l’eccessivo condizionamento delle competizioni continentali verso quelle nazionali.

Nell’hockey, la Champions è una competizione giovane, ideata nel 2013 e, almeno finora, dominata dalle squadre scandinave (3 vittorie svedesi e una finlandese, nell’ultima edizione), sebbene, in due occasioni, due squadre svizzere (Friborgo e Davos) siano arrivate fino alla semifinale.

Questo particolare torneo vede la sua fase iniziale a gironi prendere il via già ad Agosto.

È una competizione non molto sentita, a meno che non si arrivi fino in fondo. A pesare, oltre alla scarsa tradizione, è l’assenza delle grandi squadre gareggianti in KHL, ufficialmente campionato russo ma, di fatto, rappresentante tutto l’arco est-europeo dalla Repubblica Ceca al Kazakistan.

Tifosi ospiti in tribuna

A dimostrazione di ciò, anche la scarsa affluenza di oggi alla Resega (che, nel frattempo, è diventata ufficialmente Corner Arena).

Il Lugano non ha cominciato bene la competizione, perdendo fuori casa a Plzen e Banska Bystrica (Slovacchia), sebbene la vittoria casalinga nel ritorno contro gli slovacchi abbia visto risalire le azioni dei bianconeri (nel girone passano le prime due).

Il raggruppamento comprende anche i detentori del titolo, ovvero i finlandesi del JYP Jyvaskyla, con cui il Lugano giocherà le ultime due partite.

Oggi, domenica sera, arrivano i cechi del Plzen, verso i quali nutro qualche speranza di presenza organizzata.

Il Plzen, sponsorizzato dalla Skoda, è una squadra in ascesa, che per ora vanta un titolo nazionale, vinto nel 2013.

Il Lugano è reduce dalla cocente sconfitta in finale Play Off contro lo Zurigo: ostacolo che, per il secondo anno consecutivo, ha impedito il ritorno del massimo trofeo nazionale in Ticino.

I vuoti degli spalti sono evidenti in tutti i settori.

In Curva Nord non mancano i gruppi storici, dai trainatori storici, “I ragazzi della Nord”, a “Fossa” e “Nord Veterans”.

Lo striscione di solidarietà per Losanna

Anche nel massimo settore popolare i buchi sono evidenti, ma, come dimostra una consolidata prassi curvaiola, più il numero è ridotto, più aumenta la qualità: i bianconeri, infatti, si rendono protagonisti di un sostegno assiduo e di intensità per tutta la partita. Ottima la capacità di coinvolgere, in più occasioni, il resto del pubblico.

Per la cronaca curvaiola, il fatto più eclatante è riferito allo striscione esposto dalla Nord prima della partita in vetrata, ovvero “SO 93 liberi”: i destinatari sono i ragazzi della Section Ouest 1993 del Losanna di hockey; l’episodio citato, molto discusso dai media svizzeri, sono le numerose diffide piovute sugli amici romandi a seguito di un Ambrì-Losanna dello scorso campionato.

La partita si mette subito male per il Lugano: il Plzen capolista a punteggio pieno punisce, nei primi due power play, i bianconeri (primo gol in doppia superiorità), mentre il terzo gol avviene con un tiro incrociato da manuale dell’hockey.

È in occasione dei gol che mi accorgo che la presenza ospite non si limita ai soli sei tifosi seduti in maniera anonima nello spicchio di Curva Lago a loro dedicato: alla mia sinistra, in tribuna, lato Curva Nord, ci sono una quarantina di tifosi cechi che, seppur non di stampo ultrà, sono colorati e alzano sciarpe e cori.

In una delle pause, avvicinandomi, mi accorgo anche dell’eccessivo tasso alcolico di qualche elemento, sebbene la cosa non crei problemi di ordine pubblico.

Le due reti nella terza frazione di Hoffman riaccendono le speranze bianconere, ma la seconda segnatura arriva troppo a ridosso della sirena e non basta l’assalto finale.

Le speranze ticinesi di passare il turno sono ridotte al lumicino, ma non nulle. La Finlandia darà la sentenza. Mentre, per vedere i numeri a cui la Resega ci ha abituato, bisogna aspettare il 21 Settembre, data di inizio campionato.

Stefano Severi