Dei derby, di quelli che un tempo erano la quintessenza del movimento ultras italiano resta ormai ben poco. Con gli stadi progressivamente svuotati dal lavoro congiunto ai fianchi di pay-tv, repressione e caro-prezzi, con muri eretti nel cuore delle curve per colpirle nei loro punti vitali, ormai non resta che nostalgia. L’eccezione che conferma la regola è il derby della Lanterna laddove, non tanto per destino quanto per caparbia volontà e costante impegno nel tempo delle due tifoserie, la stracittadina conserva lo stesso immutato fascino di sempre.

La 113esima sfida fra le due compagini genovesi vede il solito ingente schieramento di forze dell’ordine. La storica scalinata di Montaldo, da sempre contesa e ridipinta ciclicamente dalle due tifoserie con i propri colori, alla vigilia di questo incontro era stata ricolorata di nero con la scritta “ACAB” al centro. In un periodo storico come questo, in cui la psicosi in materia di sicurezza negli stadi ha raggiunto livelli patologici, la cosa è stata interpretata come segnale di un’alleanza fra le due tifoserie stesse contro la polizia. Inutile dire che alla fine non è successo nulla di rilevante in tal senso e che, a parte la comprensibile solidarietà, l’ipotesi di una santa alleanza sarebbe del tutto improponibile. Ma da chi nel corso di questi anni è stato capace di etichettare come gare a rischio persino quelle fra gemellati, c’è da aspettarsi vaneggiamenti ancora peggiori.

La sfida sugli spalti è come sempre bellissima, ricca di colori, cori, battimani e striscioni. La Sud sfoggia lo striscione “I colori della Sud sono quelli degli eroi”, con il solito tappeto di bandierine blucerchiate a far da sfondo. La Nord sfodera una tradizionalissima ma ancor più fitta sbandierata, a cui danno maggior volume i bandieroni, mentre alcune torce ne impreziosiscono l’impatto visivo. Se nella Sud doriana spicca il drappo dei gemellati baresi, nella Nord il messaggio più significativo è quello di vicinanza a Fulvio, che nei giorni successivi troverà solidarietà anche da altre curve d’Italia.

In campo, a confermare l’imprevedibilità di certe gare, la spunta la Samp a scapito di un Genoa che alla vigilia sembrava più accreditato alla vittoria finale. Pur sbagliando un rigore, i blucerchiati vincono di un’incollatura grazie ad un’autorete di Izzo, cosa che nell’economia di una gara come questa, aggiunge sempre più sapore per chi vince o amarezza in chi ne esce sconfitto.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Alberto Cornalba.