«Aldo vive con noi», il coro. «Eternamente ultras», lo striscione. Venerdì pomeriggio la bara di Aldo Meroni è stata portata in trionfo sul verde dell’Arechi come si porta quella di un grande gladiatore, di un eroe. Il gruppo granata“Nuova Guardia”, come aveva annunciato nei giorni scorsi, ha celebrato in campo il feretro dell’ultrà di 35 anni che mercoledì scorso ha perso la vita per un infarto. Il malore lo ha colto mentre era seduto in una panchina vicino alla sua casa nel rione Sant’Eustachio a Salerno. I parenti, gli amici e gli altri compagni di tifoseria hanno sfidato il sole battente delle quattro e hanno dato il loro saluto al grande tifoso granata. Il corteo è passato prima sotto casa di Aldo e poi, tra i clacson e le bandiere , si è spostato, appunto, allo stadio entrando alla Curva Sud Siberiano. Lì i cori, le sciarpe, gli stendardi sono stati il corredo dei tanti che, tra le lacrime, gli hanno detto addio. E poi gli applausi, infiniti, che hanno scandito il tempo della commemorazione. Anche i tifosi della Nocerina nella giornata di giovedì hanno voluto onorare la morte di Meroni con lo striscione “Nocera solidale alla Salerno rivale! rip Aldo”, a significare che la morte cancella ogni differenza, ogni rivalità.