Nella mattinata di venerdì, nella chiesa di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, la città ha dato l’ultimo saluto allo storico portiere dell’Atalanta che ha indossato la maglia nerazzurra negli anni Quaranta e Cinquanta. Presenti diversi volti noti del mondo sportivo.

“Ciao Bepi”. Con queste parole, scritte a tinte nerazzurre su uno striscione appeso di fronte alla Chiesa di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, i ragazzi della curva nord hanno espresso il loro affettuoso saluto allo storico portiere dell’Atalanta Giuseppe Casari, conosciuto da tutti come Bepi. I tifosi atalantini non hanno voluto mancare al funerale dell’estremo difensore della porta nerazzurra negli anni Quaranta e Cinquanta.

La cerimonia funebrepresieduta da monsignor Tarcisio Ferrari, è stata celebrata dal parroco, don Walter Pala,nella mattinata di venerdì 15 novembre alla presenza di numerosi partecipanti, tra i quali volti noti del mondo calcistico e, più in generale sportivo e civile, bergamasco. Tra di loro, il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, il direttore operativo nerazzurro, Roberto Spagnolo, una rappresentanza del Club Amici dell’Atalanta, con il presidenteMarino Lazzarini, il vice Roberto Selini e il segretario Tullio Panza, l’ex dirigente e opinionistaLuciano Passirani, l’ex calciatore Marino Magrin, l’ex presidente atalantino Giacomo Randazzo, l’ex giocatore di basket bergamasco Flavio Carera, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Bolognini di Seriate Amedeo Amadeo e l’ex assessore allo sport del Comune di BergamoGianfranco Baraldi.

Il parroco, don Walter Pala, lo ricorda affermando: “Bepi ci lascia una grande testimonianza, quella di una persona semplice che ha vissuto animato dalla volontà di fare ciò che è bene, sempre fedele ai valori con cui è cresciuto, sensibile e attento a fare il proprio dovere, sia in campo sia nella vita extracalcistica. Nel corso della sua vita, Bepi ha assistito a diversi cambiamenti occorsi nella nostra società, a livello sportivo e, più in generale, a livello umano. Cambiamenti che, a tratti, lo rattristavano, quando la nostra società sembrava perdere i valori fondamentali per l’uomo, cui lui teneva, o la saggezza. Da giovinetto ha conosciuto sua moglie, Giusy, con cui ha saputo formare una bella famiglia, alla luce della sua fede. Una fede semplice e umile, ma autentica e concreta, accompagnata dal rispetto per gli altri, da responsabilità e generosità. Ricordo, inoltre, quando ci incontravamo per strada e quando veniva alla messa: la domenica nella chiesa di Santo Spirito e nelle solennità nella parrocchiale”.

Il figlio di Bepi Casari, Massimo, afferma: “In questi giorni abbiamo sentito con piacere la vicinanza di molte persone, che ricordavano mio padre con affetto sia come calciatore sia come persona. Anche in famiglia, a distinguerlo è sempre stata la capacità di giocare d’anticipo, come sul campo, quando gridava “mea” e si apprestava a fare una parata: riusciva ad anticipare i desideri e i bisogni della moglie, dei figli e dei nipoti”.

Il direttore operativo dell’Atalanta, Roberto Spagnolo, dichiara: “Gli aneddoti da raccontare sono numerosi. In modo particolare, ricordo, negli ultimi 15 anni, l’abituale confronto con lui prima e dopo le partite dell’Atalanta e dell’Albinoleffe per commentare il match. Con una forte ironia, si concentrava sempre sulle prestazioni dei portieri e degli arbitri: le nostre chiacchierate mi mancheranno molto”. L’ex dirigente e opinionista Luciano Passirani dichiara: “Grande persona, grande portiere e grande sportivo: Bepi Casari ha rappresentato Bergamo nel migliore dei modi, essendo stimato da tutti quanti nel mondo del calcio e dello sport”. Angelo Turani, figlio dell’ex presidente dell’Atalamta Daniele, commenta: “Bepi Casari era legato a mio padre e alla nostra famiglia da un rapporto di grande affetto e amicizia”.

Gli aneddoti, conservati nei cuori di chi ha conosciuto Casari, sono numerosi. Il consigliere atalantino Marino Lazzarini osserva: “Bepi è stato una figura importante per la storia e per l’ambiente nerazzurro. Ricordo che teneva ad essere sempre presente alle iniziative e agli eventi organizzati dai Club Amici dell’Atalanta”. Il giocatore di basket Flavio Carera sottolinea: “Per tutti gli appassionati di sport Casari ha rappresentato un esempio, oltre che essere stato lo storico portiere dell’Atalanta”. Infine, i cognati Antonio e Luigi Cassera evidenziano: “Bepi era un grande appassionato di calcio ed era testimone del mondo del pallone di una volta. Per esempio, ricordo che, quando era a Padova e prima di allenarsi bisognava liberare il campo di allenamento dalle galline allevate dal custode, riponendole nel pollaio, e quando l’allenatore Nereo Rocco, tutte le sere alle 21, controllava se la squadra fosse rientrata. Era una realtà molto diversa da quella attuale: per esempio, ricordo il calciatore Agnoletto recitare le preghiere in ritiro. I momenti trascorsi insieme sono davvero tanti: lo ricorderemo sempre”.

Paolo Ghisleni

[Fonte: Bergamonews]