Dopo le prime sgambate negli Stati Uniti e nel ritiro austriaco, la Roma riprende possesso dello Stadio Olimpico in occasione della presentazione ufficiale della rosa. Avversari i turchi del Fenerbahce, in un’amichevole programmata nell’ambito dell’accordo tra le due società per il passaggio in giallorosso del giovane centrocampista Salih Uçan.

Quella dell’amichevole per presentare la squadra una volta era un’usanza ben radicata, almeno a Roma, e richiamava quasi sempre il tutto esaurito sulle gradinate dell’Olimpico, anche grazie ai prezzi stracciati che venivano fatti per l’occasione.

Oggi le cose vanno diversamente e per acquistare una curva bisogna sborsare ben 16 €, alla fine i paganti saranno 35.000, con molte persone che, scoraggiate dal prezzo tutt’altro che di cortesia, hanno preferito una giornata fuori porta o anche una semplice pizza con amici e famiglia. Funzionano così i meccanismi purtroppo ben oleati del calcio moderno.

Al 19:45 la squadra viene presentata sotto la Curva Sud con le apparizioni di Totti, Astori, Iturbe, Benatia, Florenzi e De Rossi che, per motivazioni diverse, suscitano gli applausi ed i boati più forti. Acclamato anche il tecnico Garcia, autore delle rinascita tecnica romanista e chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere lo scorso anno.

Nel frattempo alla mia sinistra, nel piccolo settore ospiti che viene allestito in queste occasioni in zona Montemario alta, fanno capolino una trentina di tifosi turchi. Si tratta di semplici gitanti e forse di qualche residente nella Capitale. Tuttavia, durante l’incontro, cercheranno di farsi sentire di tanto in tanto, seguendo però la gara quasi sempre da seduti.

Terminato il vernissage giallorosso, i giocatori rientrano negli spogliatoi per rimettere piede in campo al momento del riscaldamento. L’inizio è fissato per le 20,45 e quando le due squadre scendono in campo, la Sud si mette in mostra con una bella torciata nella zona centrale con il fumo che diradandosi va man mano a coprire l’intero settore.

I bandieroni, come di consueto, sventolano senza sosta dando quel tocco di colore che in molti vorrebbero definitivamente far scomparire dai nostri stadi. Prima o poi ci riusciranno, per carità, ma al momento un minimo si riesce ancora a sopravvivere sotto questo punto di vista.

Il tifo è concentrato soprattutto nella parte basse della Sud, anche complice il fatto che in molti degli habitué sono in vacanza ed i tagliandi sono finiti in mano ai cosiddetti occasionali. Manate, cori a rispondere e fumogeni di tanto in tanto fanno da sfondo all’incontro che, nel primo tempo, vede dapprima la Roma portarsi in avanti con Totti. Il capitano, giunto alla 23esima stagione in maglia giallorossa, realizza un penalty concesso per un fallo di Raul Meireles sul tarantolato Gervinho. A siglare il pari, prima del duplice fischio, è Bruno Alves con un calcio di punizione dal limite, sul quale De Sanctis è tutt’altro che perfetto.

Nella ripresa il tifo continua sugli standard dei primi 45’, accendendosi nel finale quando la Roma, finita sotto per 3-1 grazie ai gol di Kuyt su calcio di rigore e di Sow al termine di un’azione di contropiede innescata da un errore di Gervinho sulla mediana, si spinge in avanti per evitare la figuraccia davanti al proprio pubblico.

Garcia getta nella mischia il neo acquisto Iturbe, Destro e Nainggolan e le cose cambiano nettamente. L’ex giocatore del Verona spezza in due il centrocampo turco dando il là all’azione che porta al gol di Destro, un piattone che accorcia le distanze e rimette in gioco i capitolini.

Pur essendo un’amichevole, uscire sconfitti dal terreno di gioco amico non piace a nessuno. Così l’atteggiamento dello stadio, fino ad allora alla “volemose bene”, cambia, inveendo contro le decisioni arbitrali e contro l’estremo difensore del Fenerbahce che perde tempo in fase di rinvio.

Il forcing della Roma è premiato all’87’ quando, da un calcio d’angolo di Florenzi, nasce la seconda rete di Mattia Destro. L’attaccante di Ascoli Piceno svetta più in alto di tutti su corner, centrando il bersaglio grosso e fissando il risultato sul 3-3.

Al fischio finale ci sono applausi per i padroni di casa, che suonano però più come un incoraggiamento per il campionato alle porte. La squadra di Garcia, infatti, ha evidenziato qualche limite di troppo in fase difensiva, anche se priva di due pedine fondamentali come Castan e Benatia. Ci sarà da lavorare per arrivare pronti al 30 agosto, quando all’Olimpico scenderà una delle migliori formazioni della Serie A, la scoppiettante Fiorentina di Montella.

Presa l’attrezzatura e sistemato lo zaino, abbandono con relativa fretta lo stadio. La metro chiuderà alle 23:30 e di prendere il bus notturno non ne ho la minima voglia. La folla che corre scomposta su Ponte Duca D’Aosta e la calca per prendere il tram mi riportano alla realtà di Roma. Caotica e confusionaria sempre e comunque.

Simone Meloni.