Riassunto delle puntate precedenti:
– 14 diffide a ottobre 2015 con conseguente sfratto, naturalmente per “motivi di ordine pubblico”, dal centro sportivo dove la nostra squadra giocava le partite casalinghe;
– 2 diffide a marzo 2016 per aver pericolosamente maneggiato dei fumogeni durante una partita di terza categoria;
– processo di giustizia sportiva con condanne di:
_ 350 euro a carico della società sportiva per aver i propri giocatori indossato una divisa recante la scritta “diffidati con noi”, considerata offensiva nei confronti delle forze dell’ordine, e per aver i propri tifosi esposto striscioni e cantato cori offensivi nei confronti delle forze dell’ordine;
_ squalifica di 4 dirigenti per 4 mesi per essere stati identificati come i responsabili della scritta sulle divise “diffidati con noi”;
_ squalifica di 18 giocatori per 3 mesi per aver indossato la suddetta divisa.
Oggi, a distanza di mesi, dobbiamo di nuovo fare i conti con la stretta repressiva.
La scorsa settimana è stato notificato l’ennesimo DASPO, della durata di 3 anni.
Riferendosi ad un episodio avvenuto ad ottobre 2015 questa volta la diffida è andata a colpire un ragazzo che quest’estate ha deciso di abbandonare gli spalti per entrare a far parte della squadra.
L’accusa mossa è quella di vilipendio alle forze armate, avendo trovato nello zaino del ragazzo, in seguito ad una perquisizione nella stazione vicina allo stadio, una pezza recante la scritta “PSM”.
Come se non bastasse negli stessi giorni un altro ragazzo si è visto notificare un decreto penale di condanna all’ammenda di 2.500 euro.
In precedenza, nell’ottobre 2015, a questo ragazzo era stato notificato il DASPO di un anno per vilipendio alle forze armate. Il motivo? Aver fatto dei cori contro le forze dell’ordine.
Evidentemente dà fastidio l’esistenza di una realtà sportiva e di tifo come la nostra, totalmente autofinanziata ed autogestita, e quindi lontana dagli interessi economici che muovono il calcio moderno.
Dà fastidio una curva che, nonostante la repressione e le intimidazioni subite fino ad oggi, continua a supportare i propri colori e i propri ideali con mentalità e coerenza. L’applicazione di misure come il DASPO, squalifiche e multe continue, mira ad indebolire un progetto che negli anni ha saputo aprirsi una breccia nel freddo territorio in cui viviamo, creandosi il proprio spazio di genuina aggregazione, condividendolo con chi sentiva la stessa esigenza.
La risposta migliore a questo allucinante accanimento repressivo è aumentare ancora di più la partecipazione, riempire ogni domenica gli spalti, cantare anche per chi non può essere presente, per dimostrare che non ci fermeremo né ora né mai.
La solidarietà in momenti come questo resta l’arma migliore, per questo chiediamo a tutte le realtà a noi solidali di esporre uno striscione dedicato ai nostri diffidati.
Purtroppo però esiste anche il lato economico nella vicenda, il DASPO infatti è sempre accompagnato da una denuncia penale, denuncia da cui molto probabilmente partirà un processo.
Abbiamo intenzione di contestare, mediante ricorso, questi DASPO, così come il decreto di condanna.
Per affrontare questi processi e ricorsi si rende necessario il lavoro di un avvocato, di conseguenza partirà nelle prossime settimane una campagna benefit per racimolare il denaro necessario.
Per chi fosse interessato a darci una mano anche da questo punto di vista mettiamo a disposizione l’IBAN ( IT06E0335901600100000136437 ) dove sarà possibile effettuare delle donazioni per aiutarci a sostenere le spese legali.
Così come si canta di più quando si subisce un gol, allo stesso modo nei momenti di difficoltà bisogna rialzare la testa e dare tutto per uscirne più forti di prima, tutti insieme.
IF THE KIDS ARE UNITED…
Masnada Ultras