Matera e l’Altamura sono sicuramente le due squadre più in forma del girone H di serie D: per i lucani dopo un avvio di campionato fiacco, determinante è stato il cambio di allenatore che ha consentito di invertire la rotta, raggiungendo quattro risultati utili consecutivi tra cui le vittorie contro Brindisi e Nocerina; i pugliesi invece sono reduci da quattro vittorie di fila (considerando anche l’impegno di Coppa Italia del due novembre), l’ultima sul campo dell’Afragolese.

La sfida tra Matera e l’Altamura è da sempre sentita, soprattutto per il fatto che le due città distano solamente 18 km; tuttavia, le due squadre negli ultimi anni non hanno avuto modo di affrontarsi infatti l’ultimo precedente (escluso quello di Coppa di agosto) risale al campionato 2001/02, tanti invece sono stati i precedenti degli anni Novanta caratterizzati anche da un buon afflusso di pubblico sugli spalti.
Non fa eccezione, sempre dal punto di vista degli spettatori, la gara di quest’anno: i biglietti staccati sono stati circa 2000 di cui almeno 650 ai tifosi provenienti da Altamura, così che al XXI Settembre di Matera, rispetto alle ultime gare interne, si percepisce molto più entusiasmo tra i presenti.

Il tifo dei padroni di casa è complessivamente buono. Va tenuto presente che dopo lo scioglimento degli UCSM e l’assenza di calcio per qualche anno nella Città dei Sassi, la curva si sta progressivamente riorganizzando per tifare ed appare sicuramente in crescita. Quello che sin dall’inizio balza all’occhio è la compattezza dei ragazzi che prendono posto in curva, che durante la partita si è rivelata affollata e partecipativa nel suo complesso. I cori effettuati, seppur non molto continui, risultano veramente potenti e ben scanditi; il sostegno canoro si alterna ai battimani, che a loro volta offrono un bel colpo d’occhio attraverso le braccia alte. Il tifo non è caratterizzato esclusivamente da cori per supportare i ragazzi in campo, ma anche contro rivali potentini (gemellati proprio con gli altamurani) e a favore dei diffidati che rientreranno allo stadio nel prossimo futuro. Durante il secondo tempo, malgrado la pioggia incessante, i ragazzi in curva continuano a tifare, anche durante il frangente di tempo in cui la propria squadra si trova in svantaggio; molto bella poi è l’esultanza in seguito alla rete del pareggio, con il marcatore che festeggia proprio sotto la Sud.

Gli ospiti riempiono bene il settore a loro riservato e iniziano a intonare i primi cori già prima del fischio d’inizio. All’ingresso delle due squadre in campo, colorano il settore di bianco-rosso con bandierine biancorosse al vento e alcune sciarpe: sicuramente nulla di complesso dal punto di vista coreografico, ma il colpo d’occhio visto dal centro del campo risulta molto gradevole. Il sostegno è caratterizzato da diversi cori per spingere i ragazzi in campo ma anche per i gemellati potentini. Allo stesso, si alterna pure qualche battimano, e alla pur ottima continuità non seguono picchi di particolare intensità dal punto di vista vocale, soprattutto nel secondo tempo. Bella è invece la nota cromatica garantita da bandiere, “due aste” ma maggiormente dalle pezze, di buona fattura, sistemate sulla ringhiera del settore ospiti. Inoltre esposti due striscioni, ironici e di sfottò, che riportano alla mente i festival degli striscioni che si esponevano nei vari derby d’Italia negli anni ’90 seppur attualmente ridotti nelle dimensioni, causa le leggi anti-violenza sempre più stringenti all’interno degli stadi; il primo striscione allude alla fusione tra il Matera e il Grumentum avvenuta lo scorso anno, mentre il secondo si riferisce alla città di Matera che è stata protagonista sul fumetto “Topolino” alcune settimane fa.

Da segnalare, durante tutto l’arco del match, cori di campanile e sfottò tra le due tifoserie.

Sul terreno di gioco, allentato e reso pesante dalla pioggia, il “Derby della Murgia” si decide tutto nel secondo tempo. Passano in vantaggio gli ospiti poi raggiunti una manciata di minuti dopo dai padroni di casa, terminando così sul risultato di 1 a 1. Dopo il triplice fischio, entrambe le compagini vanno sotto i rispettivi settori per salutare i tifosi e per raccogliere gli applausi, evidentemente l’approccio e la voglia messa in campo ha accontentato entrambi.

Foto Federico Longo, Sandro Veglia e Pier Paolo Sacco.
Testo a cura della redazione