Al XXI Settembre-Franco Salerno di Matera, i biancazzurri padroni di casa ospitano l’Ischia con la segreta speranza di riscattarsi dopo la sconfitta di Gravina e prima ancora di rilanciare le proprie ambizioni, quanto meno accorciare il ritardo dal gruppo di testa, dove sono quattro le compagini tutte in piena lotta per la Serie C.
I gialloblù campani che stazionano a metà classifica, con un rassicurante margine dalla zona calda, non sono i più malleabili degli avversari specie considerando che non possono concedersi cali d’attenzione se vogliono continuare a dormire sonni tranquilli. Sono una bella cinquantina i tifosi ischitani presenti a Matera, numeri sempre più apprezzabili per le tifoserie isolane che devono inevitabilmente sobbarcarsi un surplus di difficoltà logistiche con l’incognita del mare o del maltempo che, non di rado, li costringe a salti mortali per partire o tornare a casa.
Positivo il loro quadrato, raccolto dietro le pezze e gli striscioni principali del loro tifo che, oltre al mero colpo d’occhio, si dimostra di buona qualità anche dal punto di vista canoro. Un bandierone contribuisce a enfatizzare la sensazione di movimento già restituita da una buona serie di battimani, mentre un po’ di pirotecnica sparsa rinforza anche il colore.
Come da tratto caratteristico, la Curva Sud di casa si presenta nel suo stile molto asciutto, raccolta in maniera compatta dietro la sola insegna che porta il nome del proprio settore, oltre a quella per i diffidati e, in alto, in ricordo di Bledar. Innumerevoli i battimani così come i cori secchi ma non manca nemmeno il colore, conferito da un bandierone e tante altre bandiere di più piccola dimensione, tutte recanti l’amata linea trasversale rappresentata in diverse varianti. Purtroppo per loro, il tanto invocato rilancio deve ancora essere rimandato, anzi è solo a tempo scaduto che riescono a riacciuffare il pareggio grazia ad una fortuita autorete avversaria. Non basta però così poco per rispondere alle voglie e alle ambizioni di una piazza che chiede e merita di più.
Catello Onina