In un XXI Settembre – Franco Salerno in fase di ristrutturazione, si affrontano il Matera e la Palmese per la ventisettesima giornata del campionato di serie D, girone H, in una domenica pomeriggio dal punto di vista meteorologico soleggiata e già primaverile, davanti ad un migliaio di spettatori, senza tifosi ospiti per via del divieto di trasferta.
Dopo qualche minuto dall’avvio di gara, la Curva Sud espone subito uno striscione per i diffidati, seguito dopo qualche istante da una fumogenata bianca e azzurra, che offre un bel colpo d’occhio. Per tutti i novanta minuti il settore risulta ben animato e il sostegno viaggia su buoni livelli, con tanti cori potenti, a ripetizione e accompagnati a ritmo di tamburi, per spingere i ragazzi in campo verso la conquista dei tre punti finali; il sostegno corale non si limita solo al sostegno degli undici in campo, ma vengono intonati anche diversi cori per la città e soprattutto per i diffidati. Dal punto di vista cromatico, il colore è garantito da un bandierone e da tante bandiere sventolate di continuo e caratteristico è l’effetto delle torce accese a più riprese, durante tutto l’arco della gara. Nonostante l’incessante sostegno sugli spalti, in campo non si va oltre lo zero a zero con qualche malumore del pubblico presente, dopo il triplice fischio finale, a fronte degli ultimi risultati maturati dalla compagine locale.
Al di là della gara in campo, agli spettatori presenti oggi, non sono passati inosservati i lavori di ristrutturazione, da poco avviati, che stanno coinvolgendo l’impianto materano, in particolare la gradinata completamente demolita, costruita in tempi record nell’estate del 1979, in vista della promozione in serie B della squadra della Città dei Sassi e intitolata nel 2013 a Franco Mancini, già cuore pulsante del tifo biancazzurro per tanti decenni. Vedere il settore oramai ridotto in macerie, non può che far ritornare alle mente, soprattutto a chi segue da tanti anni il calcio locale, i vari gruppi organizzati che si sono succeduti nel tempo, nelle domeniche pomeriggio fredde o torride, sui gradoni di questo settore, con i loro lunghi striscioni che campeggiavano sulla rete di recinzione. Difficili da dimenticare sono anche le tante coreografie messe in piedi nel derby o nelle partite di cartello, capaci di coinvolgere tutti i presenti sugli spalti; i tanti striscioni esposti, compreso qualche slogan goliardico impresso ancor oggi nella mente di molti, oppure le fumogenate e torciate che erano in grado di regalare un bell’effetto, particolarmente nelle gare in notturna, che adesso in generale sono sempre più rare da vedere a causa delle leggi antiviolenza negli stadi. Il futuro magari riserverà uno spazio migliore e pure più funzionale e capiente, ma inevitabile provare un po’ di nostalgia.