Allo stadio XXI Settembre-Franco Salerno di Matera, in un soleggiato sabato pomeriggio di novembre, per l’undicesima giornata di Serie C, girone C, si affrontano il Matera, sprofondato ormai all’ultimo posto in classifica (a causa della penalizzazione inflitta qualche settimana fa), e la Viterbese che deve recuperare ancora ben nove partite.

Per quello che è accaduto sugli spalti (e pure in campo) durante l’incontro, c’è davvero poco da raccontare. Sui gradoni è presente un buon numero di spettatori quantificabili come 1.600 unità tra cui trentina di sostenitori giunti dal Lazio.

Il settore occupato dai locali appare colorato, come sempre, da alcune pezze e popolato dal solito zoccolo duro. Durante tutti i novanta minuti, a causa dei risultati deludenti maturati ultimamente dalla squadra (quattro punti in dieci giornate), vengono eseguiti, in maniera sporadica, diversi cori di contestazione e cori per spronare la squadra a lottare per la vittoria e per risollevarsi dalle zone basse della classifica. La nota cromatica è offerta anche dai due bandieroni sventolati.

Gli ospiti si posizionano frazionati in due gruppi: quelli della curva e quelli della tribuna. I primi, collocati al centro del settore dietro lo striscione “Viterbo”, si fanno sentire in maniera discreta per tutta la durata del match; i secondi, posti all’estremità della tribuna ospiti dietro la pezza “Antichi Valori”, assistono alla gara in silenzio.

La gara, in realtà non molto bella dal punto di vista del gioco, termina sul punteggio di 1-0 a favore dei locali.

L’incontro si sblocca al decimo del secondo con la rete messa assegno dal nuovo acquisto della compagine bianco azzurra e materano DOC Gianvito Plasmati.

Dopo il triplice fischio finale tanta soddisfazione per i locali per i tre punti conquistati, mancanti dalla prima giornata di campionato che riportano il sorriso in casa Matera. Qualche malumore da parte degli ospiti che non riescono ancora a ingranare, pure a causa delle tante vicissitudini avute dall’inizio del campionato ad oggi.

Federico Longo