La gara tra il Messina e il Cerignola, piacevole realtà della cittadina pugliese, ha avuto un prologo che parte da lontano, più precisamente dalla trasferta dei giallorossi contro il Giugliano, giocata sul neutro di Avellino. In tale occasione, il divieto di introdurre lo striscione “Sciotto Vattene” ha avuto come naturale conseguenza la decisione, di tutti gli ultras presenti in loco, di fare ritorno in città senza assistere alla gara.

Non sono mancate le ingenerose polemiche postume per questa scelta, rigorosamente sui social, magari dal caldo del proprio salotto nei confronti di ragazzi che si sono sobbarcati dieci ore di viaggio tra andata e ritorno in quel freddo e lavorativo mercoledì di Febbraio. L’accusa principale è di aver dato peso solo “ad un pezzo di stoffa” e di averlo anteposto al sostegno per la propria squadra.

Ulteriore benzina sul fuoco l’ha buttata la conferenza stampa del presidente Sciotto che, in sede di presentazione dei nuovi acquisiti, è tornato sull’argomento striscione dove, pur mitigando almeno in parte il contenuto di un suo pensiero (circolato attraverso un file audio in cui non usava parole certo tese a stemperare la situazione), ha fatto altrettanto capire di non gradire altri insulti e striscioni visto che, proprio nella gara con il Cerignola, sarebbe tornato allo stadio dopo mesi di assenza.

Con la netta inversione di tendenza della squadra in campo, si è venuta insomma a creare una sorta di frattura tra gli ultras e la gente comune che solitamente ha memoria molto più corta su determinati argomenti. A scanso di equivoci però, gli ultras hanno rilanciato per confermare le proprie opinioni e già sabato era stato affisso uno striscione con scritto “SCIOTTO LIBERO”, ironico riferimento alle parole del patron che aveva dichiarato di sentirsi ostaggio dei contestatori.

In questo caldo contesto, che di fatto stona con le fredde folate di vento che segnano tutta la gara del Franco Scoglio, uno dei ragazzi al megafono ha chiarito, una volta per tutte, che i momentanei risultati positivi non cancellano come un colpo di spugna il pensiero sull’attuale proprietà, cosa che a quanto pare in tanti hanno fatto dopo tre vittorie e due calciatori acquistati, ribadendo che quello striscione è stato portato da chi, senza chiedere soldi a nessuno, rimettendoci un giorno di lavoro, si è sobbarcato la trasferta senza vedere la gara e che ci sono dei valori che vanno ben oltre certe sterili polemiche. Il primo coro? Subito contro il presidente!

Da segnalare il ritorno sui gradoni dei Testi Fracidi con tanto di esposizione delle proprie pezze.

Da Cerignola invece arrivano circa una cinquantina ragazzi al seguito dei gialloblu, molto scenografici con il loro arrivo in blocco nel settore, artefici di un buon tifo, colorato da un pugno di bandiere sempre al vento e che alla fine faranno festa per la vittoria di misura e per tre pesanti punti in classifica.

La curva di casa prova a dare la scossa alla sua squadra che, soprattutto nella ripresa, seppur in modo confuso, ha provato ad ottenere qualcosa in più dopo il vantaggio ospite al 28esimo del primo tempo ma alla fine, dopo una bella striscia di cinque risultati utili consecutivi, per i ragazzi di mister Raciti bisogna ripartire daccapo e a testa a bassa. Lottare fino alla fine, in fondo, è un’impresa in cui potranno contare sull’esperienza e sul sostegno di chi, come i tifosi messinesi sugli spalti, non è abituato a darsi per vinto fino a quando non è finita.

Paolo Furrer