Era dall’inizio di giugno che non vedevo all’opera i ragazzi della Curva Montagnani. Si trattava della festa delle giovanili sopravvissute al fallimento, evento conclusivo della più travagliata stagione della storia del Modena e dei propri tifosi.
Finalmente adesso si riparte col calcio giocato sotto la Ghirlandina e dopo dieci mesi si può assistere nuovamente ad una partita ufficiale della prima squadra: è la cittadina di Budrio ad ospitare il turno preliminare di Coppa Italia di Serie D, tra il Mezzolara padrone di casa e il redivido Modena.

Quale migliore occasione per affrontare la trasferta con i propri amici? Ovviamente la partenza avviene all’ultimo minuto utile, può persino essere santificato il pranzo domenicale con queste distanze ridotte. Giungo a Budrio quando l’orologio segna le 15:45 e mi fiondo di corsa a ritirare pass ed accedere al terreno di gioco.

Sono circa 500 i tifosi modenesi giunti in provincia di Bologna, suddivisi tra i 350 presenti nel consueto settore ospiti ed altri 150 seduti nella tribuna principale. Il contingente dei gruppi organizzati fa il suo ingresso proprio quando l’arbitro fischia l’inizio della partita, posizionando subito i drappi e levando in alto i propri bandieroni.

La tribuna di Budrio

Vista la conformazione del “settorino”, non è permesso a tutti di raggrupparsi dietro i drappi e supportare la propria squadra, comunque sia, la prestazione canora è su buoni livelli: il punto di forza del sostegno dei supporter modenesi – a mio giudizio – è la costanza nei cori, in varie occasioni tenuti per almeno 10 minuti.

Il repertorio è quello classico: dai cori per la squadra agli amici diffidati, contro le forze dell’ordine ed anche contro la tifoseria bolognese. Altra nota positiva da segnalare è l’utilizzo del tamburo per coordinare il tifo.

Sul piano visivo segnalo lo sventolio continuo dei tre bandieroni per tutto l’arco della partita, qualche due aste qua e là nel settore, l’accensione sporadica di fumogeni oltre a un abbozzo di sciarpata nella ripresa, che purtroppo è circoscritta ai presenti nel piccolo settore.

Nonostante la sconfitta finale, i tifosi applaudono comunque questa prima uscita del nuovo Modena, che per la prima volta nella sua storia giocherà in un campionato dilettantistico.

Niente da segnalare per i padroni di casa, eccetto un “FORZA MEZZOLARA” esposto in tribuna, non c’è nulla riconducibile ad una forma pur rudimentale di tifo.

Il racconto si conclude col viaggio di ritorno verso casa, con l’intero tragitto contraddistinto dalla stessa canzone che racchiude la frase: “…e alla mia squadra io voglio bene, anche se non vince mai”. Cari amici della macchina, goliardia a parte, speriamo s’inverti la rotta questa stagione.

Testo di Marcello Casarotti.
Foto di Francesco Passarelli.