Questa è una di quelle partite che ti fa fare un salto indietro di almeno trentacinque anni, di quando le due squadre battagliavano colpo su colpo per la conquista del campionato, di quando si scontravano due modelli di gioco e due diverse maniere di intendere il calcio, quello “totale” di Sacchi, tutto zona e schemi, e quello di mister Bianchi, che vedeva nel collettivo e nell’individualità di un paio di mostri sacri (Maradona docet) il fulcro di ogni vittoria. Ma erano anche gli anni della triade in Curva Sud, Brigate, Fossa e Commandos, mentre sull’altro versante in Curva B c’era il CUCB di Gennaro Montuori, personaggio borderline per svariati motivi.

Oggi le due curve sono profondamente cambiate: la Curva Sud ha optato per un’unione che in certi frangenti, ad un osservatore esterno, è stata tutto fuorché indolore, mentre a Napoli le due curve hanno intrapreso una strada piena di insidie ma che in certi momenti è sembrata estremamente proficua.

Anche per quanto riguarda le due squadre, siamo passati da calibri importanti come Gullit-Van Basten e Maradona- Careca a personaggi di lignaggio inferiore. Soprattutto in casa Milan, il tricolore è un sogno che per qualche anno sembra irraggiungibile, mentre il Napoli resta un club sulla breccia ma ha la sfortuna di trovare sulla sua strada una Juventus che resta un club che, per potenza economica e valore tecnico dei giocatori, è di un livello tra le top d’ Europa.

Che il momento del Napoli non sia troppo felice, si evince dai cori degli ultras partenopei in questa serata: infatti sulla graticola salgono di diritto giocatori e società e, se con il presidente De Laurentis i rapporti sono logori da diverso tempo, in quest’ultimo periodo anche i giocatori sono accusati di scarso impegno, del resto il mancato ritiro ha inevitabilmente inasprito gli animi.

Napoletani che si presentano con buoni numeri a Milano, non è più il periodo delle invasioni degli anni ’90, ma comunque i numeri ci sono. A differenza del passato, il grosso dei tifosi si ritrova nel settore a loro disposizione, mentre ad una prima occhiata non ci sono troppi ospiti sparsi nei vari settori di San Siro.

La serata è caratterizzata da una forte pioggia che scende copiosa per tutta la durata della partita, ma la Curva Sud risponde numericamente parecchio bene; pochissimo a livello coreografico, anche se i bandieroni fanno sempre il loro sporco dovere. Qualche striscione per i nuovi nascituri appare nei vari momenti della partita, ormai è diventata prassi salutare ad ogni nuovo arrivato, questo a Milano come in altri lidi. Facendo un paragone con gli anni ’80, verrebbe da pensare che in quegli anni le nascite fossero praticamente a zero.

Ospiti che si danno da fare con la voce, il tifo risulta essere continuo e compatto, migliore rispetto al recente passato. A livello di colore, qualche bandiera viene fatta sventolare ma, in definitiva, sono mani e voce indiscusse protagoniste della serata.

In ricordo delle vecchie e sentite sfide, non mancano i cori offensivi tra le due tifoserie; sono soprattutto gli ospiti a insistere sull’argomento, mentre i milanisti rispondono in due – tre circostanze. Tanto basta per alimentare una rivalità che si mantiene sostanzialmente su buoni livelli. La vecchia amicizia tra le due tifoserie è un ricordo che si fa sempre più nebuloso, un po’ come la nebbia che avvolge costantemente la città meneghina.

Foto di Alberto Cornalba