05-10-2017: Hockey Milano Rossoblu – Varese Bandits 6-2, Serie B

Premetto che io mi sono avvicinato solo recentemente a questo sport ed al mondo che gli appartiene, quindi perdonatemi se commetto qualche inesattezza.

Per chi ama l’hockey in Italia, l’Agorà di Milano rappresenta sicuramente un tempio; una sorta di corrispettivo di Wembley per i pallonari.

Purtroppo il campionato italiano vive, o meglio ha sempre vissuto, in una difficoltà perenne: poche squadre si iscrivono e partecipano, poca gente si avvicina a questo sport e le squadre storiche come Bolzano se ne vanno iscrivendosi a campionati esteri con squadre slovene ed austriache.

In questa piacevole sera d’autunno milanese va di scena il derby lombardo tra Milano e Varese; entrambe le squadre possono vantare un tifo organizzato al seguito dei propri giocatori e ciò rende questa sfida ancora più interessante.

I rapporti tra Varese e Milano sono buoni, c’è un’amicizia tra le due tifoserie presenti quest’oggi nel palazzetto, così come accade già nel calcio tra la Curva Nord di Varese e la Nord di Milano, e se non sbaglio anche tra gli Arditi, gruppo ultrà del basket varesino e la Curva del Milano hockey.

Il Match inizia con la protesta della curva meneghina, che appende uno striscione fuori dall’Agorà recante la scritta “Non ci fermerete mai. Avanti CdM!e che decide di scioperare per i primi 10 minuti, lasciando visibilmente vuoto il proprio settore.

In segno di rispetto i varesini non srotolano i propri vessilli dai colori gialloneri e non effettuano nessun coro a sostegno dei propri giocatori fino al 10 minuto.

Questa protesta da parte della curva rossoblu è stata decisa a seguito dell’assurda repressione che stanno subendo i milanesi da parte delle forze dell’ordine e come forma di solidarietà verso coloro che son stati colpiti da ingiuste diffide.

Ebbene sì, la repressione è arrivata anche qui, non si limita al mondo del calcio, ma colpisce trasversalmente, ovunque la gente si ritrovi per divertirsi, per tifare, per sentirsi parte di qualcosa.

Dal decimo minuto finalmente si può parlare di tifo. Il settore ospiti è occupato da circa una trentina di tifosi varesini, ma soltanto la metà di essi parteciperà attivamente al tifo, con l’ausilio di un megafono e di un tamburo. Il loro tifo sarà abbastanza buono, niente di trascendentale, ma in più occasioni si faranno sentire soprattutto per incitare la squadra e per omaggiare gli amici di Milano.

I rossoblu, come sempre, sono artefici di una prova superlativa, iniziano attaccando velocemente le pezze in balaustra e poi successivamente cominciando a cantare.

La Curva del Milano è un rullo compressore, iniziano con cori contro la repressione e a favore dei diffidati, per poi sostenere la propria squadra. Un tifo coinvolgente, divertente, con cori originali ed unici. Non si dimenticano di omaggiare la controparte giallonera con cori di stima e rispetto e non si scordano neanche dei rivali di sempre del Bolzano che vengono ricordati più volte con cori poco amichevoli.

La partita finisce meritatamente 6 a 2 per la squadra di casa, esco dallo Stadio del Ghiaccio” felice e soddisfatto per ciò che ho visto, ma con un po’ di rammarico, pensando alla situazione in cui sopravvive questo sport nello Stivale, pensando che gli ultras meneghini non avranno mai una controparte di spessore con la quale misurarsi; una tifoseria calda, numerosa ed organizzata che possa tenergli testa.

Sogno di vedere un nostro campionato come quello elvetico, con derby simili a quello tra Lugano ed Ambrì. Immagino partite sul ghiaccio tra Milano, Torino, Bolzano o qualche altra città del nord Italia, con palazzetti pieni, tifoserie, rivalità, bandiere, coreografie.

Per ora godiamoci l’Agorà e la Curva del Milano sperando in tempi migliori per l’hockey italiano.

Nicolò Manfrinati.