“Piove, governo ladro” direbbe qualcuno. “Piove, acqua in terra” direbbe chi è più materiale, ma la realtà, mio malgrado, è che a Ponsacco piove e se questo non bastasse, tira pure un vento niente male tanto che, anche chi è munito di ombrello, si può dichiarare zuppo già dopo qualche minuto. Condizioni meteo dunque che non agevolano né chi si vuol godere l’incontro, né chi vorrebbe sostenere la squadra, né tantomeno le due formazioni che ad un certo punto della partita hanno serie difficoltà a far correre il pallone.

Peccato perché l’Arezzo primo in classifica richiama un buon numero di tifosi, peccato perché inevitabilmente pioggia e vento disturbano e non poco il tifo, peccato perché a livello di colore, e gli aretini sotto questo aspetto hanno una marcia in più, si assiste ad una prova fortemente limitata. Gli ingredienti per una bella prova della tifoseria amaranto ci sarebbero tutti, la Curva Sud formato trasferta si presenta con buoni numeri a Ponsacco e va ad occupare il settore ospite dietro la porta, mentre i tifosi meno agitati si posizionano nel vecchio settore ospite che è lungo la linea laterale. Del resto lo stadio a Ponsacco da che ne ho memoria, è cambiato davvero pochissimo, un paio di tribune in tubi innocenti aggiunte, per il resto il “pollaio”, come viene denominato, è il solito impianto che trasuda passione, incastonato quasi al centro del paese ed ha accolto sempre un discreto numero di tifosi, del resto la tifoseria locale, tra alti e bassi, non ha mai girato le spalle alla squadra, anche se adesso la realtà ci parla di due squadre per circa quindicimila persone.

Aretini che ad inizio partita provano a colorare il settore con qualche bandiera a due aste, impresa non da poco ed infatti ben presto decidono di ammainare il tutto in favore della voce. La riprova di un clima non certo clemente la si ha quando, ancora nel settore ospite, si prova ad aprire uno striscione di carta che dovrebbe essere a sostegno dei diffidati: pur tra le precauzioni di rito, quando viene appena issato, il vento fa il prepotente mandando in fumo le intenzioni dei presenti, che devono necessariamente desistere. A questo punto si capisce che resta la voce e nonostante tutto i presenti sfoderano una bella prova. Certi cori chiamano a raccolta tutto il settore, altri hanno meno fortuna ma nel complesso la prestazione della tifoseria amaranto è estremamente positiva. Resta l’amaro in bocca per quel qualcosa in più che poteva essere ma non è stato però in giornate del genere, già la sola presenza è sintomo di passione sfrenata. E tanto basta.

Valerio Poli