Al Braglia di Modena va in scena il primo match ufficiale della stagione, i padroni di casa, neopromossi in serie B, affrontano i calabresi del Catanzaro, questi ultimi reduci dalla delusione subita nella semifinale play off di Padova, dove hanno visto sfumare il sogno promozione proprio nei minuti finali.

Il gruppo “Quei bravi ragazzi” ha organizzato, prima della partita, la festa della per i 6 anni delle loro attività. Presenti i gruppi di Pistoia, Lanciano e Venezia; solo questi ultimi però, hanno poi presenziato anche al match di Coppa Italia.

Allo stadio si contano oltre 5 mila spettatori, con circa 300 tifosi giallorossi al seguito. La Curva modenese offre un ottimo tifo, sventolando per tutto l’arco della partita i propri bandieroni e accendendo svariate torce. Nel corso di tutti i 90 minuti non mancheranno cori di scherno rivolti ai reggiani, avversari nella passata stagione sia in campo che sugli spalti.

I catanzaresi giungono come detto in buon numero, molti di questi provenienti dal centro nord. Gli UC 73 arrivano a pochi minuti dall’inizio del match e per l’occasione sono aiutati dagli storici gemellati di Firenze, presenti con uno striscione in omaggio a “Carra”, un ultras viola recentemente scomparso. I giallorossi si limitano ad alzare al cielo solo un paio di cori e ad assistere al resto del match in religioso silenzio in segno di rispetto per la scomparsa del gemellato viola.

Al termine dei 90 minuti a spuntarla sono i canarini del Modena che, grazie ad un secco 3-1, accedono al turno successivo del tabellone di Coppa Italia, dove affronteranno i neroverdi del Sassuolo. Un derby locale che più che da ragioni sportive è alimentato soprattutto dal risentimento verso la proprietà neroverde la quale, prima di mettere radici a Reggio Emilia, aveva per un certo periodo condiviso proprio il Braglia con i padroni di casa, dove le contestazioni e le polemiche furono aspre e divisive esattamente come avviene oggi a Reggio. Con la stampa e la politica locale ugualmente prona, ovviamente: se c’è una speranza è che ovunque, alla fine, torni ad essere decisivo il volere dei tifosi e non dei poteri forti di turno.

Luigi Bisio