Finalmente riprendo a vedere qualche partita dal vivo, con tutte le precauzioni (e limitazioni) del caso. Mi ritrovo così ad assistere alla mia prima personale di questo 2022 pieno d’incognite, vista la pandemia ancora in atto.

Per fortuna la Serie C non ha seguito la stessa assurda linea della massima serie: la capienza degli stadi di terza serie è indicizzata in base al “colore” che contrassegna la situazione sanitaria delle regioni: al momento l’Emilia Romagna è in zona gialla, quindi la capienza del Braglia è ridotta al 50%, quindi con 10.000 posti a disposizione, c’è praticamente posto per tutti.

Per questo Modena-Fermana sono circa 4.000 le presenze, numero a cui contribuisce il dato di abbonamenti staccati per il girone di ritorno: 2.500 sono i tifosi dei canarini che hanno scelto di non mancare alle sfide casalinghe della propria compagine in questa seconda parte di campionato.

La Curva Montagnani registra all’incirca lo stesso colpo d’occhio della sfida pre-natalizia col Grosseto. Buono il tifo del settore popolare del Braglia, a mio giudizio più nella ripresa che nel primo tempo. Solito buonissimo impatto visivo dei bandieroni, fra i quali balza all’occhio quello di nuova fattura dei QBR, sventolato anche nella parte alta della curva; nel secondo tempo si vede anche una buona sciarpata, seguita dall’accensione di un fumogeno giallo.

Per quanto riguarda i cori, inizia a sentirsi nell’aria l’arrivo del derby a Reggio Emilia: in varie occasioni si alzano cori di sfottò verso i reggiani, con buona parte del Braglia che si unisce alla curva; bello anche l’omaggio agli amici scomparsi di recente, oltre a quello per chi è costretto a firmare.

Al triplice fischio, consueta festa tra squadra e tifosi, che celebrano la tredicesima vittoria consecutiva del Modena, record assoluto della storia della Serie C.

Una ventina di tifosi fermani presenziano nel “settorino” laterale tra curva ospiti e tribuna laterale: si connotano grazie ai drappi “1920” e “Sotto Mentite Spoglie”, mentre dal punto di vista del tifo propriamente detto, si fanno sentire solo per un coro nella parte finale di partita, mentre nel resto dei 90 minuti non riescono a farsi sentire praticamente mai, comunque sia rispetto per loro che si sono sobbarcati questa trasferta in un periodo assai difficile, dove sulla sacrosanta cautela prende spesso il sopravvento una vera e propria ansia psicotica, per la quale chi frequenta gli stadi è considerato alla stregua di autori di gravi reati. A fine gara si prendono anche i ringraziamenti dalla propria squadra, nonostante il 2 a 0 in campo.

Assoluta indifferenza tra le due tifoserie.

Francesco Passarelli