modenaDopo la sosta natalizia e con l’avvento del nuovo anno, riprende orgogliosamente l’attività dei “Frentani NON Tesserati” anche fuori dalle mura. Nello specifico, per la 23esima giornata di campionato (seconda del girone di ritorno), saremo a supporto dei rossoneri in quel di Modena. Rispetto alle altre gare, incontro posticipato dai soliti intelligentoni che governano il pallone, alle ore 12:30 (!!!) di domenica 25 gennaio (quando poi, dagli spalti ve le cantano di tutti i colori, sapete bene il perché…).

Come se non bastasse, a seguito di uno spiacevole inconveniente, il sabato sera ci viene negata la disponibilità del pullmino bloccato in settimana. Perciò, di ripiego, toccherà organizzarci con due macchine. Dall’ormai consueto luogo di ritrovo, l’appuntamento mattutino è fissato per le 05:45; orario che però non verrà rispettato a causa della momentanea irreperibilità di chi ha trascorso la notte a gomito alto. Ci troviamo operativi e comunque al completo delle dieci unità, solo intorno alle 06:50. Dunque, con il giusto spirito e la carica necessaria per affrontare questa quinta trasferta stagionale, ci inseriamo sulla  A14.

Scorre via veloce e a ritmi piuttosto sostenuti il viaggio d’andata, accompagnato dai sempre saggi (!!!) propositi stabiliti alla partenza. L’incalzare del tempo non ci permette però di effettuare più di due stop significativi lungo il percorso. Così facendo, recupereremo abbastanza sulla tabella di marcia e, infatti, prima di mezzogiorno varchiamo l’uscita del casello Modena Nord. Inoltre riceviamo confermata la presenza di due fuorisede appartenenti alla cricca, approdati col treno in terra emiliana.

Per “sondare” il terreno, uno di loro si avvicinerà (da pedone) alla zona di prefiltraggio posta in corrispondenza del settore riservato ai supporters lancianesi, ma essendo sprovvisto sia di tessera del tifoso che di biglietto, gli verrà impedito l’accesso al viale che collega ai botteghini e ai tornelli della Curva in questione. Indotto al dietrofront, ci riferisce telefonicamente quanto gli è stato appena comunicato. Per fortuna lo incrociamo a circa 200 metri dal sopra citato sbarramento: tiriamo il freno a mano e, provando a non dare troppo nell’occhio per via della sosta selvaggia, discutiamo rapidamente su quale soluzione adottare. Alla fine restiamo d’accordo che, mentre i due fuorisede si ricongiungeranno per spingersi ancora verso il prefiltraggio allo scopo di riuscire a superarlo con insistenza nei confronti di addetti ed agenti, i ragazzi a bordo delle auto si sposteranno nuovamente nelle adiacenze del casello autostradale (di preciso, laddove avevamo notato il cartello “Tifoseria Ospite”) per attendere l’arrivo dell’autobus sul quale si stanno muovendo gli altri gruppi della Sud (che appuriamo essere in leggero ritardo) e, quindi, accodarsi dietro a quest’ultimo.

Nella speranza che il mezzo sia indirizzato proprio in quella via, veniamo messi al corrente del fatto che, grazie a pressioni e numerosi tentativi, i fuorisede si sono conquistati il “lasciapassare”. Cinque minuti più tardi, con nostro grande compiacimento, constatiamo l’arrivo del pullman che, in maniera spedita, procede verso l’impianto. Come da piano, allora, ci accodiamo allo stesso, quasi agganciandolo. Strategia che si rivelerà azzeccata e ci consentirà, senza problemi, l’arrivo sotto il settore (12:30).

Parcheggiate le auto, avvertiamo immediatamente gli steward di voler procedere all’acquisto dei tagliandi. Richiesta che, all’istante, ci viene rigettata poiché né risultiamo possessori della famigerata card e né abbiamo intenzione di entrare per mezzo di un “garante” (in occasione di questa partita è, infatti, valida l’iniziativa “Porta un amico”).

Premiamo fortemente per ottenere ciò che ci interessa a tal punto che le pettorine gialle, esauste, saranno costrette ad interpellare la funzionaria di polizia di turno. Acclarato che tra i dodici componenti della truppa non vi fossero Daspo in corso e prevalsa da un minimo di buon senso, la dirigente dà il suo ok. In fretta raccogliamo soldi e documenti e, biglietto alla mano (sul quale, è da sottolineare, non viene riportato nessun nominativo), facciamo il nostro ingresso, per il secondo anno consecutivo, all’ “Alberto Braglia” di Modena da non omologati… ma che fatica, c***o!

A circa una decina di minuti dal fischio d’inizio, posizioniamo sulla vetrata, con distacco percepibile dai restanti drappi, le pezze “You’ll Never Walk Alone” e “Mentalità Elitaria”. Ci sistemiamo alla destra della balconata principale, e fin da subito ci attiviamo per dare una compattata ai frentani presenti ai fini di un miglior coordinamento del tifo. Sostegno canoro, con annesso sventolio di bandiere, che si manterrà su buoni livelli per tutta la durata del match: oltre ai cori di incitamento rivolti alla squadra e legati alla propria appartenenza, troveranno spazio quelli in ricordo di Guido, Bomber e il Generale, oltre a quelli di vicinanza ai diffidati.

Sul rettangolo verde, la Virtus passa in vantaggio all’undicesimo del secondo tempo ed è apoteosi, ma al quinto dallo scadere i canarini agguanteranno il sospirato pareggio. La gara terminerà sul punteggio di 1 a 1.

Abbandoniamo le gradinate dello stadio con una certa rapidità, intrattenendoci solo qualche altro minuto per salutare a dovere i due ragazzi del gruppo pervenuti direttamente dall’area settentrionale dello Stivale. Poi ci rimettiamo prontamente in viaggio dato che, come prossima destinazione, abbiamo da raggiungere Conselice, comune romagnolo con squadra militante nel relativo campionato di Eccellenza, sul cui campo sono oggi impegnati gli amici di Ravenna. Usciamo ad Imola e, in concomitanza col rientro definitivo delle formazioni negli spogliatoi (16:20), arriviamo davanti ai cancelli del “G. Buscaroli”.

Sotto lo sguardo stupito degli spettatori locali, ci presentiamo, sciarpe in mostra, intonando cori a favore dei giallorossi. Rimaniamo molto colpiti dal sentire i ritmi scanditi dal tamburo e il richiamo del megafono: strumenti che purtroppo, a causa delle bastarde leggi repressive, non sono più ammessi nelle categorie professionistiche…

Pian piano l’intero direttivo “U.RA ‘94” vien fuori dalla struttura e al grido di «Lanciano-Ravenna: in Abruzzo e in Romagna solo noi!» si sprecheranno i saluti e le acclamazioni tra le fazioni.

A seguire, insieme, andremo a far visita ad un bar del posto (…guarda caso!), dove tra Montepulciano, birre, cocktail, alcolici di vario tipo e una sana chiacchierata sulle nostre rispettive realtà ed il mondo Ultras in generale, trascorreremo tutto il tardo pomeriggio di domenica.

A causa di imminenti impegni lavorativi, una delle nostre auto ripartirà con un po’ di anticipo, rientrando a casa verso le 21:15. I cinque ragazzi a bordo dell’altra macchina, invece, torneranno nel Capoluogo Frentano poco prima della mezzanotte. Nel complesso, giornata ricca di contenuti e prova assai positiva per il manipolo “Effennetì” che, pure in questa circostanza, ha superato alla grande la soglia dei mille in termini di chilometraggio.

«I pertinaci sono i sublimi. Chi è soltanto audace non ha che un impulso; chi è soltanto valoroso non ha che un temperamento; chi è soltanto coraggioso non ha che una virtù; l’ostinato nel vero ha la grandezza!».

# Senza se…e senza ma… #