Testa coda fra Modena e Reggina al “Braglia” dove i gialloblu locali neopromossi in B, dopo la cavalcata trionfale della scorsa stagione, non sono ancora riusciti a prendere le misure in questa nuova categoria e trovare un minimo di continuità. Il fattore campo potrebbe essere decisivo ma i calabresi, dopo le difficoltà societarie dello scorso finale di stagione, stanno fin qui cavalcato a vele spiegate in vetta alla classifica.

Cornice di pubblico davvero molto interessante. Sono 10.718 gli spettatori secondo i dati ufficiali del Modena FC, dei quali 2.058 sono quelli di fede amaranto. Una vera iniezione di fiducia per il calcio che nel recente passato aveva registrato un’emorragia di numeri spaventosa, per cause non del tutto endogene. L’entusiasmo è palpabile dopo due anni di limitazioni e chiusure, e in questo caso specifico c’è da considerare anche il fattore risultati, con due compagini decisamente in ascesa, per quanto il Modena stia faticando nell’immediato. Se le istituzioni calcistiche sapessero cavalcare quest’onda lunga, incentivandola con una politica di prezzi popolari e misure rispettose dei tifosi, potremmo avere ottimi risultati nel medio-lungo periodo. La paura invece, conoscendole e basandosi sul loro passato storico, è che dal loro punto di vista sarà solo una bolla su cui speculare.

Bella ad inizio gara la coreografia modenese, con uno striscione che inneggia alle bandiere al vento e poi, chiaramente, tante bandiere a creare un bel picco di colore nella zona centrale della Montagnani. Nel corso della gara, i modenesi esporranno anche due striscioni di sfottò contro i reggini, giocando sul cliché del meridionale percettore di reddito di cittadinanza o che non ha voglia di lavorare. Nulla di nuovo verrebbe da dire, la storia del tifo è piena di riferimenti simili, persino più estremi verbalmente, ma oggi c’è la ribalta di internet e una nuova ondata moralizzatrice che portano a stigmatizzare fortemente qualsiasi cosa, prima ancora che ci si possa porre il dubbio sui confini fra goliardia o cattivo gusto. Ci sfiliamo volentieri dalla polemica lasciando alla polizia morale certi giudizi o, al massimo, al punto di vista soggettivo di ognuno. Oltre che i reggini, dirimpettai odierni, diversi cori sono rivolti anche agli odiati cugini dell’altra Reggio, quella nell’Emilia e per restare in termini di rivalità, nel settore modenese appare ad un certo punto anche una pezza firmata “Cosenza”.

Settore ospiti ampiamente imbandierato e rappresentato dalla pezza della Curva Sud. Facile immaginare l’ampio supporto ricevuto dai tanti emigrati al Nord per motivi lavorativi o di studio, ma la loro è nel complesso una risposta davvero importante in termini numerici che mettersi a fare questi distinguo risulta veramente un esercizio inutile. Molto intensa è anche la partecipazione al tifo di tutto il settore, per una prova che risulta continua e a dir poco positiva. Nella loro prestazione, va annotato anche uno striscione esposto in memoria di Bruno Bolchi, recentemente scomparso, che fra le tante squadre guidate nella sua lunghissima carriera, c’è stata anche la Reggina. In estrema sintesi, numeri e qualità per i reggini: non si può che render loro merito per la prova odierna.

In campo, a clamorosa smentita di quelli che erano i pronostici della vigilia, si impone il Modena di misura, un 1 a 0 che porta tre punti e un po’ di respiro per la classifica dei canarini. Colpo tra l’altro incassato senza troppi traumi dalla Reggina che resta in testa alla classifica in virtù della pesante sconfitta del Brescia a Bari per 6 a 2, risultato che porta a formare un trittico al primo posto, composto proprio da queste stesse tre squadre. La serie cadetta sarà pure lunga e difficile, ma di sicuro finora si sta rivelando densa di emozioni e colpi di scena.

Foto di Luigi Bisio
Testo a cura della redazione