Domenica 26 maggio 2019: giornata di voto, dalle europee alle amministrative. Sulla via Emilia, nei principali comuni, si decide per il sindaco. Non solo: allo stadio “Braglia”, nella città della Ghirlandina, va in scena l’atto finale del girone D, campionato Dilettanti. Modena contro Reggiana. Derby che, tolto l’aspetto campanilistico, vale il giusto: causa un regolamento discutibile, con promozione diretta per la prima classificata, e playoff utili solo in chiave ripescaggio. Della serie: benvenuti in Italia.

Ma nonostante questo, la rivalità tra le cugine emiliane mantiene sempre intatto il suo fascino. Antefatto: dopo il fallimento dell’estate scorsa, le due eterne rivali si ritrovano in serie D, a lottare per il primo posto; ma qui c’è la sorpresa: tra le due litiganti, a godere, è la sorprendente Pergolettese, che beffa il duo emiliano (specie il Modena) guadagnandosi l’unico posto diretto per il paradiso, vedasi alla voce professionismo. Morale della favola: playoff per entrambe, con vittoria a fatica in semifinale su Fiorenzuola e Fanfulla, e pass per il terzo derby stagionale.

Piccola parentesi storica: dal 1452 al 1859 (con piccola pausa nel periodo napoleonico), Modena e Reggio Emilia sono state parte di unica entità, l’omonimo Ducato, con capitale posta sotto la Ghirlandina. A metà Ottocento poi, come gran parte della Penisola, il plebiscito per annettersi al Regno d’Italia: con l’antica rivalità, vecchia di secoli, capace di sopravvivere nel pallone.

Alle 16 in punto il fischio d’inizio, sotto un cielo grigio piombo (cit.), fedele al trend di questo maggio autunnale: a fatica si rasentano i diecimila, numero comunque considerevole per la categoria, con 1.500 ospiti in arrivo dalla vicina Reggio. Nella curva casalinga continua lo sciopero del tifo: non ci sono dunque pezze di alcun genere. Nel settore ospiti, coloratissimo di granata, c’è la certezza di aver un solo risultato a disposizione (la vittoria) per gioire.

Diciamola tutta: il derby si gioca in uno scenario surreale. Con la curva di casa in silenzio e la pioggia che poco alla volta comincia, seppur lievemente, ad inzuppare il campo. Il Modena rompe presto l’equilibrio, chiudendo la prima frazione sul 2-0; nel secondo tempo, poi, la chiusura dei giochi, mai realmente aperti. Lo spicchio reggiano continua a cantare, nonostante la prospettiva di un altro anno nei Dilettanti; il 3-1 è solo una magra consolazione, presto cancellata dall’ultimo goal canarino. Al triplice fischio è festa per i padroni di casa, che si riappacificano col loro pubblico. E qui, a tempo ormai scaduto, parte la sfida canora tra le tifoserie: che confermano una fiera rivalità, capace di trasudare storia e cultura da tutti i pori.

Il derby del Ducato si tinge dunque di gialloblu, preparandosi ad un anno di astinenza: anche se, data quella lotteria che sono i ripescaggi, mai dire mai. In un senso e nell’altro.

Stefano Brunetti

Testo di Stefano Brunetti.
Foto di Giovanni Padovani, Daniela Negri
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