Modena e Teramo ricominciano il loro campionato, dopo il doppio rinvio che aveva posticipato il ritorno in campo nella precedente giornata.
Allo Stadio Braglia di Modena ritrovo il solito zoccolo duro di 2.000 persone circa, affidandomi al dato ufficiale che parla di 788 paganti in aggiunta ai consueti 1406 abbonati (chiaramente non tutti presenti).
Fa un certo effetto vedere la storica Curva Montagnani spoglia di drappi e striscioni. Non si vede nemmeno il classico VIA DA MODENA visto nelle precedenti occasioni. L’unico drappo esposto è quello in sostegno alle popolazioni colpite dal recente sisma, tenuto in mano nella balconata centrale a inizio partita, poi posizionato in vetrata nella parte bassa.

Purtroppo ritrovo lo scarso afflusso nella parte centrale, con la solita cinquantina d’indomiti a sostenere i propri giocatori. Nel primo tempo, da menzionare in primis sono i classici cori di contestazione, che aumentano di qualche decibel dopo lo svantaggio del Modena. Nella ripresa, complice la rimonta, aumenta il numero dei cori dedicati ai gialloblu, con accenni prima agli amici veneziani, poi verso la tifoseria reggiana, presumibilmente per i fatti della scorsa settimana a Reggio Emilia e per l’avvicinarsi del derby tra i granata ed i gialloblu.

Viene omaggiato anche l’allenatore del Modena, col classico “Eziolino olè”, forse eccessivo visto il suo recente arrivo e il precetto che vorrebbe la maglia e non i singoli come elemento immutabile.

La mia attenzione alla gradinata modenese parte dal pre-partita: a qualche centinaio di metri dallo stadio, si ritrovano diffidati e “superstiti” di questo settore, esponendo uno striscione sui fatti di Palermo di 3 anni orsono, il tutto ovviamente contornato dal classico “diffidati con noi”.
All’interno dello stadio anche per loro vale lo stesso discorso della curva: totalmente spogli di qualsiasi drappo. Svariati invece i cori contro la società. Qualche temerario affronta la partita a petto nudo, grazie anche al sole odierno. Nel secondo tempo li vedo spesso animati, ma la distanza dal loro settore non riesce a farmi udire il contenuto dei loro cori.

Dopo circa dieci anni, si rivedono gli ultras teramani al Braglia: erano ancora i tempi degli storici Devil’s Korps in occasione di un primo turno di Coppa Italia, allorquando furono posizionati nell’insolito settore cuscinetto tra curva ospiti e gradinata. Anche per questa occasione, i tifosi ospiti vengono posizionati nell’insolita tribuna laterale, rendendo ardui i miei scatti.

Circa una 40ina i supporters del diavolo giunti a Modena, raccolti dietro i drappi di Teramo Zezza, 1913, Club Biancorosso, Distinti più drappi vari.

Prestazione positiva la loro, apprezzabile la costanza con cui mantengono ogni singolo coro per la loro squadra. Sia nel primo che nel secondo tempo, vari cori per la squadra verranno mantenuti “in piedi” per almeno dieci minuti. Molto bello anche l’omaggio agli amici scomparsi, con ogni persona che viene menzionata da ogni singolo tifoso presente.

A livello visivo cito qualche bandierina biancorossa fatta sventolare per tutta la partita, in aggiunta l’esposizione di tre striscioni.Il più significativo è quello esposto a inizio partita, dedicato al recente sisma, che ha colpito anche la stessa provincia di Teramo, applaudito da tutto lo stadio.

Complice il risultato finale, a fine partita gli ultras biancorossi respingono i loro giocatori giunti sotto il settore, con svariate contestazioni singole all’indirizzo degli stessi.

Concludo l’articolo citando ovviamente il minuto di silenzio prima dell’inizio della partita, e l’assoluta tranquillità tra le due tifoserie.

Francesco Passarelli.