Pubblico delle grandi occasioni al “Vincenzo Barone” di Modica, dove a far visita ai padroni di casa arriva il blasonato Siracusa a rinverdire i fasti di una sfida da sempre ad alto tasso di adrenalina che in passato valeva ben altri palcoscenici che l’attuale Eccellenza in cui entrambe sono purtroppo relegate. Nota ai più la storia del Siracusa, più volte protagonista in Serie C con addirittura sette apparizioni in Serie B seppur tutte a cavallo fra il 1946 e il 1953, ricordi quindi alquanto ingialliti. Meno ricco il palmares dei rossoblu di casa che però nel non lontanissimo 2005-06 fece capolino in Serie C e che, proprio alla vigilia di questa partita, il 3 ottobre, hanno festeggiato i novant’anni di storia del proprio sodalizio.
Per fortuna l’iniziale attenzione posta al match dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive in ragione di una serie di precedenti burrascosi fra le due compagini, non ha poi prodotto conseguenze, se non un’ampia presenza di forze dell’ordine. Molto pieni, belli e calorosi saranno i settori sia del pubblico di casa che di quello siracusano. I modicani si cimenteranno anche in una coreografia, con gli striscioni “3 ottobre” e “Gloria a questa storia” posti in alto e in basso nel loro settore, mentre un copricurva recante l’anno “1932” verrà aperto al centro dello stesso, contornato da bande rosse e blu.
Non da meno la presenza aretusea, sia in termini di numero che di colore, con i soliti bandieroni ed una serie di bandierine più piccole a sferzare continuamente l’aria mentre altrettanto in alto si levano i loro cori. Tanti i battimani, buona la continuità e si vede anche qualche torcia per chiudere con la pirotecnica il cerchio di questa giornata perfetta.
Guardando però le sorti del match in campo, perfetta questa giornata lo è stata solo per il Modica e i suoi tifosi, che hanno festeggiato questo storico compleanno con il più classico dei 2 a 0 a cui ha anche contribuito un’espulsione a carico del Siracusa, superiorità numerica grazie alla quale i padroni di casa sono riusciti a gestire in scioltezza il vantaggio siglato a soli 9′ minuti dal calcio d’inizio e poi raddoppiare ad un quarto d’ora dalla fine.
Foto di Simona Amato
Testo a cura della redazione