Al “Paolo Poli” di Molfetta i biancorossi padroni di casa ospitano un buon Brindisi con l’ambizione di sfruttare il fattore campo per ridare più ampio respiro ad una classifica fin qui asfittica, che li vede relegati nelle zone calde della classifica, in piena bagarre playout. In questo girone H di Serie D che, al netto delle annunciate velleità delle corazzate che si proponevano di vincerlo, fatica ancora a trovare un padrone assoluto, il Brindisi si è invece infilato con mestiere nel novero delle prime ed un buon risultato potrebbe rilancialo ulteriormente in zona playoff.

La presenza e la partecipazione delle tifoserie è direttamente proporzionale alle vicissitudini del campo, con un bella presenza ospite e con il sostegno alla squadra di casa che è rimasto per lo più ad appannaggio dello zoccolo duro molfettese. Come spesso capita, nella cattiva sorte restano solo gli ultras, gli stessi di cui poi, nella buona sorte, tutti si dimenticano o vorrebbero sostituire con le famiglie o con chissà quale altra tipologia di clienti più malleabili o economicamente vantaggiosi. Ad ogni modo, anche il tifo vero e proprio ha questo slancio di generoso sostegno alla squadra, un tifo che non parte subito fortissimo ma vede un bel crescendo vocale che è quasi un paradosso considerando quello che succede in campo, dove la squadra pur passata per prima in vantaggio si fa prima raggiungere, poi superare e infine subisce anche l’1 a 3 ospite. Quando il Molfetta si porta sul 2 a 3 e qualche minuto dopo si ritrova addirittura in superiorità numerica, il contesto è perfetto per rinfocolare gli animi e sperare in quel goal che purtroppo per loro non arriverà mai. Un po’ di pirotecnica, bandieroni, bella insomma la situazione a livello ambientale, sommando e contestualizzando tutto; sicuramente lo è molto meno dal punto di vista calcistico, dove la squadra deve necessariamente rispondere al tifo con qualche risultato utile in più.

Brindisini invece molto costanti nel loro supporto alle maglie azzurre con la V bianca sul petto. Stilisticamente si presentano come loro solito molto asciutti e sobri, con il solo bel bandierone più grande, quel “Vivere ultras” dal contenuto altamente simbolico, e altre bandierine più piccole e più facilmente sventolabili. A fine gara vicendevoli e meritati applausi con la squadra per questi tre punti esterni pesanti che valgono il quarto posto.

Foto di Vincenzo Fasanella
Testo a cura della redazione