Quando si parla di Gioia del Colle dal punto di vista sportivo, inevitabilmente si pensa alla pallavolo i cui successi sportivi hanno inevitabilmente creato una tradizione e un seguito di pubblico non indifferente. Siamo cresciuti scandagliando in ogni minimo dettaglio il mitico Supertifo e non c’era appuntamento mensile in cui non ci fosse una foto degli ultras Gioia. Osservandole, noi ragazzini finivamo rapiti dalla curiosità di questi palazzetti gremiti che prima o poi speravamo di poter ammirare dal vivo per toccare con mano e capire le differenze con gli spalti del calcio che non sembravano poi così marcate, contestualizzando il tutto.
I decenni sono passati e di quei tempi è rimasto giusto il ricordo, consunto come la superata carta di quelle riviste a furia di sfogliarla e fantasticare su quelle immagini. Come direbbe comunque quella vecchia canzone, certi amori fanno dei giri immensi e dopo tantissimi anni ritornano, come con essi ritorna la curiosità di rivedere quei palazzetti e capire come le nuove generazioni hanno portano avanti il discorso ultras tra le tante difficoltà di questi anni, nel solco e nel rispetto di un passato trasmesso nel tempo come una testimonianza, come senso di comunità.
Approfitto della vicinanza logistica e della serata libera per fare un salto a Molfetta dove ospite della squadra locale di pallavolo c’è appunto il Gioia del Colle. Gli ultras del Gioia rispondono ancora una volta presente, come se il tempo non fosse mai passato su di loro e arrivano in buon numero, nonostante il giorno infrasettimanale. Tifo costante e molto rumoroso per tutta la durata della gara, i cori sono spesso prolungati per diversi minuti e tutti di ottima fattura, con un mix di motivi più datati e altri più recenti, sempre accompagnati da bei battimani. Tra gli ultras del Gioia presenti anche una decina di ragazzi di Terlizzi, loro gemellati di lunga data ai quali vengono dedicati alcuni cori di fratellanza. Anche non capendo onestamente nulla di pallavolo, al di là dei dettagli tecnici, resta l’universalità del linguaggio del tifo che ovunque ci siano bandiere e cori regalano indistintamente le stesse autentiche emozioni.
Testo e foto Erredi