Arrivo a Monopoli con larghissimo anticipo, dopo un viaggio piacevole in compagnia del collega Davide Gallo. Ci attende una gara dal fascino tutto particolare, visto che non si tratta nemmeno di derby, ma è una gara comunque sentita data la vicinanza fra le due città e rappresenta un evento storico dal punto di vista calcistico visto che è la prima ufficiale fra le due compagini che si gioca al Veneziani. Ad accoglierci troviamo Gabry La Torre, fotografo che ci delizia sempre con i suoi scatti nelle partite interne del Gabbiano: ospitalità gentilissima a base di dolci e caffè, che ci siamo ripromessi di ricambiare quanto prima su qualche rettangolo verde in giro per il Sud Italia.

Grande fermento fuori allo stadio, dove un misto di colori bianco verdi e biancorossi fa capire subito che oggi il livello è di gran lunga superiore alla media della Serie C. Non avevo mai visto un Veneziani così pieno, e per quanto non sia proprio un habitué di questi lidi, credo che sia necessario risalire fino agli anni d’oro per trovare una cornice così ampia e calorosa.

Nutritissima la rappresentanza barese, che oltre al consueto settore riservato agli ospiti, è presente anche in gradinata e tribuna. Ma notevole è anche la presenza dei tifosi monopolitani: striscioni che rimarcano i legami e il senso d’appartenenza da parte della gradinata est, “Io che amo solo te”, frase che riprende un famoso testo musicale di Sergio Endrigo, mentre la Nord espone l’unico striscione “Sentimento indomabile”, chiaro riferimento all’impeto delle passioni di chi ama la propria squadra sopra ogni cosa.

Il settore barese vede la presenza dei tre gruppi portanti, che realizzano il classico tifo fatto di fumoni colorati ad inizio partita, tantissime manate e ancora più voce. Alcuni cori a ripetere risultano possenti e decisi, buonissimi i battimani, coordinati da ottimi tamburi. Non manca qualche altra torcia nel corso del match, per una prova che complessivamente risulta molto buono, ma non ottimale, considerando ovviamente i tanti “occasionali” presenti a questa trasferta geograficamente abbordabile che però poco si amalgamano con i tifosi abituali in termini di supporto.

Anche  per i baresi non è facile farsi sentire visto che il confronto è con due diversi settori in cui è diviso il tifo di casa.  Come spesso ribadito, e mi scuso se mi unisco anche io al coro, fa tanto male vedere i due settori vicini ma separati. Tanta voce, tantissimi cori coordinati dai tamburi, ma ciò che ne esce fuori è purtroppo solo una confusa serie di canti che spesso si accavallano fra di loro. Indubbiamente apprezzabile sia la Nord che la Gradinata per il gradissimo impegno e la grandissima fatica spesa in questa gara, e di questo sicuramente bisogna dargliene atto.

In campo la partita è bellissima, molto emozionante, e finisce con il più classico dei pareggi. Nei settori è festa grande, io personalmente mi sono divertito e me ne torno a casa contento per aver “azzeccato” l’ennesima partita, in questo “Veneziani” pieno come non mai e vestito a festa come forse non si vedrà per un po’, anche se onestamente, data la tradizione e la passione della tifoseria locale, si spera che l’attesa sia il più breve possibile.

Testo di Pier Paolo Sacco.
Foto di Pier Paolo Sacco e Davide Gallo.