Al Veneziani si gioca l’ultima gara del girone di ritorno del girone C di Serie C. Ospiti di giornata è la tanto attesa Fidelis Andria, in virtù di una rivalità accesa e antica. Gli ospiti giungono a Monopoli supportati dagli amici barlettani. Si posizionano nella tribunetta laterale e il colpo d’occhio che offrono è sicuramente buono, soprattutto se rapportato ad una classifica che per tutto l’anno ha lasciato a desiderare. Si contano un centinaio di unità, dietro ai classici striscioni del tifo svevo. Compatti, offrono una buona prestazione a livello canoro, continua per tutta la durata dell’incontro, nonostante – come detto – non abbiano più nulla da chiedere ad un campionato che li vede ormai condannati ai playout, ultima spiaggia per tentare di rimanere in Serie C.

I padroni di casa invece, divisi tra Curva Nord e Gradinata Est, contano un buon numero di presenze ad onorare quest’ultima giornata della stagione regolare, animati pure loro più dalla rivalità che non dalla classifica, già scritta anche nel loro caso e che li vede già sicuri di prender parte ai playoff. Entrambi i settori si contraddistinguono per cori di sostegno alla squadra accompagnati dai tamburi e sciarpate, mentre non possono ovviamente mancare cori contro i rivali andriesi.

Gli ospiti, da parte loro, per tutta la durata dell’incontro inciteranno la squadra coadiuvati dai tamburi e dallo sventolio di bandiere, rispondendo agli sfottò monopolitani e dando vita ad un vivace e continuo scambio di cori.

Poco da dire, ottima prestazione per tutte e due le parti in causa oggi, belle da vedere e sentire. A fine gara, tripudio per i tifosi del Monopoli che chiamano la loro squadra sotto il settore per ringraziarla di questa vittoria per 2-1 contro i rivali e, più in generale, dell’ottima stagione disputata. Nonostante risultato avverso e classifica, fanno lo stesso gli andriesi chiamando la squadra sotto il settore e caricandola a dovere in vista dei playout, lotteria che sa essere crudele ma prodiga di gioie se affrontata con il giusto piglio.

Tino Chinnì