Mi ritorna limpidissimo in mente, nel mio viaggio in treno che mi conduce a Monopoli. Era la fine del 2009 quando prese corpo l’assurda invenzione dei settori ospiti vietati, della tessera del tifoso come primo argine e delle restrizioni che di lì in poi, di volta in volta sono diventate ogni volta più stringenti in risposta alla capacità del mondo ultras di addattarvisi o in qualche modo di aggirarle. Ricordo come fosse ieri lo stupore e l’incredulità di fronte ad un settore ospiti per la prima volta miseramente vuoto.

Una novità impensabile ai tempi, a cui non credevo si sarebbe mai potuto arrivare. Nel mentre sono passati ben 13 anni, mi ritrovo invecchiato, con la macchina fotografica ringiovanita, in un certo senso, ma ancora una volta a rimirare un settore ospiti vuoto. Quello di Monopoli per l’appunto, che negli anni passati era stato sempre stato popolato dal tifo colorato e passionale dei foggiani che rendeva questa partita un grande classico della Serie C.

Invece questo Monopoli-Foggia è stato un derby incolore, in cui anche gli slanci della tifoseria casalinga hanno assunto un che di amaro. Un fallimento totale che ha inoltre riecheggiato in tantissimi stadi della Puglia questa domenica, da Martina Franca dove tornava il derby col Fasano che per via delle restrizioni sui biglietti non ha visto la tifoseria ospite presente, così come accaduto nella gara di Brindisi dov’era ospite il Barletta.

Uno stillicidio con cui pensano di gestire l’ordine pubblico (di fatto esonerandosi dal gestirlo…) ma che nella pratica, e per caduta, finisce inesorabilmente per uccidere contestualmente lo stesso mondo del calcio. Un fallimento che a distanza di decenni si rinnova senza soluzione di continuità, annichilendo tutto il bello del tifo e finendo paradossalmente per aizzare, per stizza, gli stessi aspetti negativi che vorrebbe limitare.

Quel bello del mondo ultras di cui sopra, oggi s’è ancora una volta concretizzato nella raccolta fondi in favore di Claudio D’Ascanio. Curva Nord e Gradinata Est uniti per – come si legge nel volantino – “ricambiare il sostegno avuto dalla Foggia Ultras in occasione delle iniziative a favore della piccola Melissa”. Ci sono valori del mondo ultras che travalicano le divergenze interne e persino le diversità con gli altri, persino con i rivali, però per i media è forse più monetizzabile parlare morbosamente di scontri.

La Gradinata Est, ad inizio partita, espone inoltre uno striscione di richiamo al Sindaco, al fine di sensibilizzare sulle vicende della struttura riabilitativa del San Bartolomeo e sulle cure verso i bambini con disabilità.

Più in generale insomma, è stata una domenica all’insegna della solidarietà, una domenica però ad una sola voce. O per meglio dire, due: quelle della Curva Nord e della Gradinata. Detto già tante volte dell’enorme potenziale disperso, sicuramente il loro sostegno è risultato bello e compatto da entrambi i lati, per tutti i 90 minuti della gara, nonostante in campo andasse in scena forse la peggiore partita possibile del Monopoli. Bandiere sempre al vento in Curva, belle manate, così come positiva è la quadratura dei presenti in Gradinata mentre, ciò che complessivamente li rende particolari, è lo stile delle loro pezze, un segno inconfondibile del loro modo di essere.

A fine gara, i due settori si sono ritrovati nuovamente d’accordo nell’invitare più volte i propri atleti a “tirare fuori le palle” a margine di una gara che, in campo, ha visto i padroni di casa soccombere 0 a 2 in favore del Foggia, anche se, a ben vedere, nessuno può dichiararsi davvero vittorioso con quel settore desolatamente vuoto.

Massimo D’Innocenzi