Il derby contro il Foggia rievoca nella tifoseria monopolitana ricordi di un calcio ormai passato. Sono trascorse ormai più di quattro decadi dai primi scontri tra biancoverdi e rossoneri: il Monopoli, club fondato nel 1966, si affacciava sul finire degli anni ’70 sul palcoscenico del calcio professionistico mentre i satanelli, dopo l’epopea del presidente Fesce, erano sprofondati in C dalle categorie superiori. Umori diversi ma stessa voglia di riscatto, derby sempre infuocati, le partite tra Monopoli e Foggia erano infatti teatri di scontri sia sul campo che sulle gradinate. Le strade dei due club dopo essersi incrociate nei primi anni ’80, per decenni non si sono più incontrate: i biancoverdi nel 1994 subirono l’onta del fallimento scomparendo per un po’ dai radar del calcio che conta, mentre il Foggia, forte del blasone, tornò in auge proprio in quegli anni grazie anche a Zeman che assieme ai suoi ragazzi in campo scrisse alcune pagine che hanno fatto la storia del calcio dauno. Per certi versi anche condizionandola negli anni a venire in cui si è continuato ad inseguire quella stessa suggestione più dal punto di vista dell’immaginario che non della programmaticità.  

Oggi i due club pugliesi tornano a fronteggiarsi con prospettive diverse e soprattutto con una situazione ultras mutata nel tempo. Il Foggia Calcio dopo il fallimento e il cambio societario sogna il ritorno tra i cadetti, se non quest’anno almeno in un futuro immediato, il Monopoli invece partito per mantenere la categoria sogna la serie B, mai vista a queste latitudini. Anche sul piano ultras le due realtà sembrano essersi scambiate la staffetta, da una parte i foggiani che dopo anni di dissidi tra le due curve sembrano aver trovato un equilibrio interno, segnando dunque anche un nuovo corso nel variegato panorama del tifo rossonero, mentre i monopolitani hanno invece rotto quell’unità che da sempre li aveva caratterizzati e oggi offrono una situazione ultras divisa su due fronti ed un potenziale per lo più disperso. 

Il derby odierno non è vissuto nella sua forma più autentica, infatti gli organi preposti all’ordine pubblico, forti della loro autorità, hanno preferito vietare la trasferta alla tifoseria foggiana. Sugli spalti da segnalare il ritorno dei ragazzi della Curva Nord che però, per i primi 15 minuti assistono in religioso silenzio alla partita per poi iniziare a tifare, sostenendo gli undici in campo per la restante parte del match (gli AKM e gli Ultras 93 avevano infatti sospeso tutte le attività a causa delle restrizioni imposte per fronteggiare l’emergenza Covid). I ragazzi della Gradinata hanno invece offerto il solito spettacolo e nonostante la sconfitta sul campo la loro prestazione è stata più che positiva. 

A margine dei 90 minuti, nota di colore, i ragazzi della Gradinata Est hanno accompagnato al proprio mezzo nonno Ciccio, storico tifoso dei Satanelli, sempre presente, nonostante la veneranda età, su tutti i campi dove il Foggia gioca.