Per il Monopoli poteva e doveva essere una gara utile a scacciare la crisi, al cospetto di una Juve Stabia anch’essa reduce da un ciclo funesto di tre sconfitte consecutive fra campionato e coppa Italia. Anche la risposta del pubblico di fede biancoverde è un chiaro indizio della china che ha imboccato la propria compagine: saranno 1.686 gli spettatori totali, o almeno i presunti tali, visto che concorrono alla quota anche i 944 abbonati tra i quali è più che probabile trovare qualcuno stanco della situazione attuale e convinto a desistere.

Il settore ospiti, in barba ai buoni propositi del cosiddetto “protocollo per l’abolizione della tessera del tifoso” del 4 agosto, è rimasto invece inaccessibile agli ultras delle Vespe proprio perché, a questo giro, la presumibilmente defunta card ha ancora una volta mostrato segni di viva salute.

Tifo di casa, come da prassi in questa stagione, diviso in due fra Curva Nord e Distinti. Buono l’apporto di colore da ambo i lati, solito corollario di bandiere, sciarpate e battimani. Se da una parte si è salutato l’arrivo di Melissa, una neonata tifosa del Gabbiano, oltre che incoraggiare Luca, il tristemente famoso tifoso della Samb vittima di una storia di abusi da parte delle forze dell’ordine, secondo le testimonianze sul campo, dall’altra parte si è cercato di lanciare un messaggio sintetico ma molto chiaro alla propria squadra, “Sangue e sudore”, ma alla fine l’esito del campo è stato ancora una volta mortificante: quinta sconfitta consecutiva per gli uomini di Tangorra e crisi ormai piena per l’ambiente, dopo un avvio di stagione cominciato sotto tutt’altri auspici.

Foto di Gabry La Torre.