Arrivo giusto in tempo per il fischio d’inizio a Monopoli, dopo aver vissuto a Galatina la finale di andata della coppa di Eccellenza Pugliese fra Manduria e Molfetta. Mentre mi posiziono con tutta la mia attrezzatura vicino al settore ospiti, entra anche, a partita già iniziata da qualche minuto, il folto gruppo potentino arrivato al Veneziani in buon numero.

La loro trasferta, definita inizialmente a rischio dai soliti censori dell’Osservatorio, viene aperta contro ogni pronostico il venerdì. Nonostante il tempo limitato per l’organizzazione, si presentano come detto positivamente per quanto attiene il puro dato quantitativo, oltretutto su un campo particolarmente ostico, a causa dei rapporti non idilliaci tra le due tifoserie. Appena compattatisi dietro le belle pezze che li contraddistinguono, partono senza indugi con dei cori rivolti agli avversari, per scaldare l’ambiente e mettere un po’ di pepe a una partita che, senza ultras, perderebbe a mani basse rispetto ad altri più caldi e confortevoli passatempi in una serata gelida come questa. Volendo infine fare una considerazione qualitativa della loro prestazione, nel complesso offrono un buon tifo, con cori di chiara impronta british a cui aggiungono l’accensione di qualche torcia e i soliti bandieroni sempre al vento. Non dovevano nemmeno esserci e alla fine hanno invece fatto la loro onesta figura. Bene così.

La Curva Nord di Monopoli invece, nel primo tempo posso vederla solo da lontano: mi appare comunque buona numericamente, particolarmente bella per come i suoi astanti si compattano a quadrato nella parte centrale. Dopo un deludente filotto di sconfitte, invitano – attraverso uno striscione – la loro squadra a non demordere e, in termini semplici, a lottare come loro. Decisamente positivo anche il loro tifo vocale che impreziosiscono accendendo tante torce durante il match. Nel secondo tempo, posizionandomi sotto di loro, posso osservarli da vicino: indubbiamente, il nuovo percorso targato Curva Nord conferma i suoi frutti e prosegue la sua crescita, incurante dei risultati. Un settore coeso che fa quel che deve fino all’ultimo secondo e che almeno, in quest’occasione, torna a casa con un sorriso, ripagato dall’affermazione di misura della squadra, vittoriosa per una rete a zero: punti pesanti nella impervia lotta per la salvezza. Venirne fuori è possibile, se solo la compagine biancoverde saprà mutuare la stessa unità e la stessa caparbietà della sua tifoseria.

Catello Onina