Arrivo con largo anticipo nella bella cittadina di Monopoli, e, vista la bella giornata di sole, mi concedo un’ora per passeggiare ed assaporare il profumo di mare e la quiete che si respira tra le vie del centro. Dopo aver mangiato qualcosa, mi dirigo nel vicino stadio; come punto di riferimento, ovviamente, ci sono i fari old style, che caratterizzano la maggior parte degli stadi storici, e quindi, a circa una mezzoretta dall’inizio della partita, arrivo per gustarmi tutti gli eventi che si susseguiranno sugli spalti.

Soffermandomi sul lato distinti, ammodernato con seggiolini colorati (che a mio avviso toglie un po’ di fascino al Veneziani), ricordo ancora con grande piacere gli anni bui del Monopoli Calcio.

Di partite documentate in questo stadio ne ho fatte tante, tra Eccellenza, Serie D e C2, ed è bello tornarci, perché passano gli anni ma l’entusiasmo e la voglia di vivere e raccontare gli spalti rimane sempre invariata, aldilà della categoria.

In questo pomeriggio nuvoloso, sono circa 800 gli spettatori. Da sottolineare la presenza di una decina di tifosi viterbesi dietro la pezza “FAVL” che girovaga in lungo e largo per lo stivale.

Tante sensazioni suscita questo stadio, anche se resto spiazzato di come è un gran peccato vedere la passione verso il gabbiano divisa in due settori diversi.

Vedo con molto piacere ed offre un certo effetto lo striscione lungo trenta metri degli Army Korps, storia ultrà trentennale di un gruppo che ha fatto la storia del movimento ultras a Monopoli. D’altro canto, belle le pezze ben curate del settore Gradinata, con CSM e Bad Boys che rendono vivo il loro settore.

Il pubblico, nonostante la divisione, si fa sentire eccome. Da una parte la Curva Nord, che si compatta centralmente e che parte con il classico repertorio, non fa mancare la vicinanza alla squadra. Non sono da meno gli ultras in gradinata, con belle manate e cori secchi. Spesso e volentieri, il tifo risulta molto confusionario nei due settori. Nel complesso sono autori entrambi di un buon tifo e i battimani praticamente accompagnano ogni coro, cosi come lo sventolio delle bandiere e gli stendardi sempre alti. In sostanza per loro una buona prova, e a fine gara grande festa per i tre punti ottenuti.

Ribadisco, da ammirare i tifosi viterbesi. È bastata la loro presenza e la pezza appesa per aver vinto anche loro.

Massimo D’Innocenzi