Inizia molto presto la mia domenica “partitellara”, in questo giorno di festa ho programmato ben tre partite sulla mia tabella di marcia, con la speranza di fare in tempo in ognuna di esse e riuscire ad esserci fin dall’inizio.

Sveglia alle 8, nonostante sia domenica, riesco così ad uscire da casa una mezz’ora dopo in direzione di Monte San Giovanni Campano, paesino distante circa 20 km dal capoluogo di provincia ciociaro.

Passate da poco le 10 riesco a scorgere i primi cartelli di questo paese di quasi 13 mila abitanti. Più mi avvicino e più riesco ad intravedere il monumento principale, il castello, ubicato nella parte più alta di Monte San Giovanni Campano, che ha un altitudine di quasi 500 metri sul livello del mare ed è uno dei borghi più belli d’Italia.

Poco dopo, quando arrivo allo stadio “San Marco” ed entro sul rettangolo di gioco, ho modo di vedere un campo sportivo vecchio stampo, che mi riporta indietro nel tempo, con un terreno in terra battuta, reti di recinzione a stretto ridosso delle linee, ma soprattutto dirigenti e giocatori che ti accolgono bene e addirittura ti dicono grazie quando gli passi il pallone durante la gara. Sicuramente un calcio lontano dai riflettori, più vero e genuino, come piace a noi che mastichiamo pane e pallone.

Le premesse per assistere ad un bell’incontro ci sono tutte, diciamo che manca solo una tifoseria di primo piano, una tifoseria che si abbina al contesto, ma fortunatamente ci sono gli ospiti, i cassinati, che in questa parte ci stanno benissimo. Tifoseria, quella bianco blu, che inghiotte amarezze da tanto, troppo tempo e che anche quest’ oggi si presenta in una cinquantina nel settore ospiti (una porzione dell’unica tribuna divisa da un cancello in ferro).

Nonostante la squadra sia lontana ben 18 punti dalla vetta, i cassinati si presentano con diversi stendardi ed al fischio iniziale partono subito forte, cantando ininterrottamente per circa mezzora (finiscono un coro e ne iniziano subito un altro, senza pause fra uno e l’altro). Tanti i battimani e le mani alzate, mentre in maniera discontinua sventolano le tre bandiere che si sono portati dietro.

Nel secondo tempo il tifo diventa più “umano”, ma i tifosi vengono premiati dalla squadra, che passa in vantaggio quasi subito l’inizio della frazione e poi, poco dopo, raddoppia per la gioia degli ultras biancoblu che accendono anche un fumogeno.

La partita scorre piacevolmente con i cassinati che cantano in maniera costante, con qualche piccola pausa. Al triplice fischio finale esultano con la squadra sotto al settore per questa bella ed importante vittoria. Per i padroni di casa solo spettatori che assistono all’incontro. Vado via quasi subito la fine della partita per raggiungere un altro paese che dista una decina di chilometri, Isola Liri, per assistere alla partita tra i padroni di casa biancorossi ed i pugliesi del Nardò.

Marco Gasparri.