Si disputa questo primo mercoledì di febbraio la finale di Coppa Italia dell’Eccellenza laziale. Di fronte si trovano due squadre con gli stessi colori sociali, il rosso ed il blu, ossia gli eretini del Real Monterotondo Scalo ed i tiburtini del Villalba, entrambe appartenenti al raggruppamento A e che arrivano entrambe per la prima volta a disputare una finale. I primi ci arrivano dopo aver superato il Civitavecchia in semifinale, mentre i secondi hanno fatto il colpaccio eliminando nientepopodimeno che l’Unipomezia, vincitore della coppa nelle stagioni 2016-17 e 2017-18.

Lo stadio scelto per questa importante finale è l’Angelo Sale di Ladispoli, un impianto di nuova generazione che ha mandato in pensione il più vetusto ma affascinante “Martini Marescotti”, per settant’anni casa della squadra locale. Dispiace molto per i più giovani che non hanno potuto ammirare uno stadio vecchio stampo come il “Marescotti”, con il fondo del campo di gioco in pozzolana e le tribune costruite a mano con i materiali dell’epoca. Tante squadre blasonate hanno calcato quel terreno e molti loro ultras hanno preso posto su quegli spalti: Ternana, Campobasso, Sambenedettese, Teramo, Grosseto, Giugliano, Foligno tanto per citarne alcune, ma ora di quel tempio storico non rimane più traccia, dato che è stato abbattuto per far posto ad un inflazionato supermercato, uno dei tanti, cancellando di fatto tutte le storie che la società tirrenica si porta dietro nel corso di questi anni passati. Si è deciso di costruirne uno nuovo, di appena 490 posti, con l’aggiunta di un settorino destinato agli ospiti, proprio attaccato alla tribuna locale e con fondo in erba sintetica come gli standard della federazione richiedono.

La capienza della tribuna, pur non essendo così elevata, riesce a contenere entrambe le tifoserie, non molto numerose e quantificabili in 150 unità, più molti addetti ai lavori. Per quanto riguarda gli ultras, i numeri sono minimi ed i rispettivi gruppi prendono posto ai due lati estremi della tribuna. Con l’entrata in campo delle squadre, arriva il momento topico con l’esposizione delle coreografie: gli ultras del Real Monterotondo Scalo espongono una piccola coccarda e sotto lo striscione CONQUISTIAMOLA, vengono inoltre sventolati dei tricolori più una bandiera rossoblu; dalla parte opposta, gli ultras Villalba alzano un mini-bandierone con il simbolo della squadra, una coccarda ed il simbolo del gruppo, oltre alla frase NOI VOGLIAMO QUESTA VITTORIA e bandiere a corredo, alcune coi colori sociali, alcuni tricolori ed anche un paio di bandieroni del gruppo; infine vengono alzati dei cartoncini con sopra la dicitura FORZA VILLALBA. Il forte vento purtroppo disturba non poco l’esposizione delle pezze che verranno sistemate in basso e non sulla balconata.  

Nella prima parte di gara entrambe le fazioni, a ranghi ridotti, si danno da fare cercando di incitare le proprie formazioni con dei battimani, ma il tifo su ambo i lati non sarà mai continuo e ci saranno sempre delle pause ad intervallare i cori. La partita in campo fortunatamente è combattuta ed a sbloccare il risultato ci pensa Lupi del Real Monterotondo Scalo, due minuti prima della mezzora, che manda in estasi una porzione di tifosi rossoblu.

La gara è avvincente e combattuta, tanto che al trentottesimo, Di Giovanni del Villalba trova la rete del pareggio facendo questa volta esultare i tifosi tiburtini. La rete decisiva della vittoria la realizza Fiorucci al minuto di recupero dei due concessi dall’arbitro Colelli di Ostia che fa nuovamente esultare i tifosi eretini.

Nel secondo tempo gli ultras dello Scalo, sulle ali dell’entusiasmo, sembrano andare meglio dei dirimpettai, soprattutto nella parte finale della partita quando effettuano una piccola sciarpata ed i giochi sembrano finiti, e lo diventano davvero passati i cinque minuti di recupero che l’arbitro concede, dopo i quali il Real Monterotondo Scalo può festeggiare la conquista della sua prima Coppa Italia d’Eccellenza che proietta le vincitrici delle regioni alla fase nazionale, dove gli eretini se la vedranno con il Carbonia, che a sua volta ha avuto la meglio sull’Atletico Uri, ma ora è tempo dei festeggiamenti con la Coppa in mano al capitano dello Scalo. Dalla parte opposta, nonostante la sconfitta, i propri beniamini, con in testa mister Leone, vanno ad applaudire i propri sostenitori che a loro volta contraccambiano, seppur la sconfitta sia comunque cocente.

Marco Gasparri