Il “Comunale” di Montescaglioso ospita la gara di Eccellenza lucana fra i locali e il Lavello che, più dei risvolti di classifica, offre spunti di interesse maggiori per quanto attiene agli spalti. Il Montescaglioso secondo in classifica è a ben dieci punti dalla capolista Ferrandina, a metà classifica invece gli avversari odierni: il loro campionato insomma, allo stato attuale, più che all’assalto mira all’oculata gestione delle inseguitrici.

Tutt’altra atmosfera invece sulle gradinate dove si rinnova il gemellaggio fra le due tifoserie risalente al 24 febbraio del 2019. A un passo dal sesto anniversario, con ampio margine sul calcio d’inizio, i bar della città sono teatro delle solite scene di fratellanza che contraddistinguono certe occasioni. Calici al cielo, chiacchiere sulle proprie squadre e sul mondo ultras, annullano il concetto del tempo e i 110 km fra i due centri ma ad abbattere ulteriormente le distanze, esattamente come successo nella gara di andata, sopraggiunge la scelta delle due tifoserie di schierarsi fianco a fianco nello stesso settore.

Non è facile la vita ultras in un paese di provincia di meno di diecimila anime, dove la mannaia della repressione ha colpito duro portando allo scioglimento del gruppo guida, gli “Ultrashock”. Pur senza una sigla unitaria visibile e riconoscibile, i vecchi reduci di quell’esperienza unitamente a qualche volenterosa nuova leva continuano a non far mancare la propria presenza e il proprio sostegno alla causa. Il periodo di transizione non ha di certo impedito di accogliere fra tutti gli onori i propri amici, salutati da un lungo striscione che celebra il loro rapporto di bella fattura ma di ancor più denso significato.

Se i biancazzurri di casa, oltre ad una bandiera per il compianto Nicola, non presentano come detto altro materiale, i lavellesi oltre alla consolidata guida degli “Ultras Lavello 03”, vedono la partecipazione del nuovo gruppo “Gioventù lavellese” attivo dal 2022.

Logisticamente, la scelta di compattarsi in un unico blocco è stata ottimizzata innalzando cori non direttamente per le squadre in campo ma per se stessi, per il gemellaggio, per i diffidati e il mondo ultras in genere e contro la repressione. Novanta minuti di tifo continuo e di buona qualità anche se ovviamente di minore impatto complessivo rispetto a quando ci si concentra su modalità più classiche, tenendo separate le due fazioni che si incentivano e motivano a vicenda, fermo restando il forte valore simbolico della scelta unitaria odierna.

Al fischio finale anche le due squadre si riuniscono entrambe sotto lo stesso settore, salutate da una fumogenata dopo essersi spartite a loro volta il risultato in campo.

Foto di Liborio Martino