Montevarchi costretto ad emigrare a Pontedera a causa dell’inagibilità del proprio stadio, che sembra necessiti di un rapido restyling. La squadra praticamente non gioca mai tra le mura amiche e la tifoseria deve sorbirsi ogni quindici giorni una trasferta, magari logisticamente non impossibile ma certamente inopportuna.

Al netto di questo obbligo ormai conclamato, la Curva Sud in questo pomeriggio porta dei numeri più che sufficienti. Vero che viene da una promozione conquistata sul campo che in genere rivitalizza ed infonde nuova linfa a qualsiasi tifoseria, ma in un recente Pontedera – Aquila Montevarchi mi ero trovato davanti numeri più risicati a differenza di oggi in cui si nota anche ad occhio nudo un entusiasmo maggiore e generalizzato. L’aspetto dal quale non si può transigere è che la lontananza dalle mura amiche si fa sentire, direi inevitabilmente, ed un giudizio completo sull’aspetto numerico e sull’entusiasmo della piazza si potrà dare quando la tifoseria potrà finalmente tornare nel proprio abituale settore. Da aggiungere che sul sostegno vocale ai montevarchini c’è veramente poco da imputare, quest’oggi sostengono la squadra in maniera encomiabile, tifano e cercano di coinvolgere (anche con buoni risultati) il restante pubblico che, soprattutto nel finale di gara, si fa prendere letteralmente per mano dagli ultras nel trascinare la squadra alla vittoria. 

Sull’altro versante sembra che il giudizio si capovolga perché i modenesi arrivano a Pontedera con discreti numeri. Modena è pur sempre una piazza che in serie C ci dovrebbe stare di passaggio, a livello ultras storia e tradizione sono dalla parte dei canarini e malgrado nel recente passato qualche problemino organizzativo interno, dagli eredi delle Brigate ci si attende sempre quel qualcosa di più sia nei numeri, sia nella prova corale. Ed in effetti se uno va a vedere le presenze in quel di Pontedera non si può certo obiettare sul numero, eppure con un potenziale del genere era lecito attendersi qualcosa di più in termini di sostegno alla squadra. Non che i modenesi siano una delusione intendiamoci, ma l’aspetto che salta all’occhio è che a parte il nocciolo duro degli ultras, il restante pubblico sia più interessato allo sviluppo della partita che non dare un seguito alla presenza sui gradoni, perciò a cantare ed a rimanere vicini alla squadra resta quella cinquantina di persone che ha il buon merito di tirare la carretta per tutti i novanta minuti, non trovando mai nei conterranei una valida sponda. 

Partita che sul terreno di gioco si è giocata più con la clava che col fioretto, con tanti errori sia da una parte che dall’altra, mentre sugli spalti c’è stato poco da annoiarsi, con entrambe le tifoserie che hanno onorato l’impegno dando il proprio massimo dal primo all’ultimo minuto. 

Valerio Poli