Mi ero ripromesso appena possibile di ritornare in Valdarno, in specialmodo in quel di Montevarchi. Con l’impegno della Nazionale Italiana e la conseguente sosta delle serie A un salto in terra toscana è finalmente fattibile, poi con una giornata tipicamente primaverile casa a pennello anche un pranzo all’aperto a base di “ciccia” e buon vino locale

Oggi allo stadio “Brilli Peri” è in programma la partita con il Prato, purtroppo il settore ospiti
sarà notoriamente vuoto, visto che i gruppi organizzati a Prato hanno smesso di seguire la squadra a causa dell’annosa contestazione alla famiglia Toccafondi, proprietaria del club, e la cosa mi lascia un po’ l’amaro in bocca perché l’ultima volta che ho potuto vederli all’opera è stata in quel di Ferrara nell’annata 87/88, quando gli ospiti venivano posizionati nei distinti lato ovest per i lavori in corso nella curva estense.

Ovviamente al loro posto invece i padroni di casa, una tifoseria che fino a qualche anno fa navigava nel campionato d’Eccellenza senza mai la possibilità di confrontarsi con nessuno a livello di tifo. La passione, la tenacia e la costanza hanno permesso loro di tenere dritta la barra, oggi dietro CURVA SUD
MONTEVARCHI si trovano una 70ina di sostenitori rossoblè e con loro anche i gemellati Desperados e New blue generation di Empoli.

Con le squadre in campo propongono una bella sbandierata, nessun fumogeno e nessuno striscione, anche se Cristiano Militello che era nei paraggi avrebbe preferito
vedere qualcosina, ma il tifo è bello per la sua spontaneità.

Trascoronno nemmeno cinque minuti e i rossoblu sono già in vantaggio, segna Bernardo Masini con
esultanza direttamente sotto il settore dei propri tifosi. Da qui sembra molto più facile per loro coinvolgere tutti, la curva risponde bene sia nei battimani proposti dal giovanissimo tamburista che nella scaletta dei cori, tra i quali più gettonato è quello contenente i saluti verso la città di Arezzo. Le bandiere sono sempre alte, in
totale sono cinque i bandieroni, alcuni completamente nuovi come BULLDOGS e FIERI DI NOI, peccato non abbiamo eseguito una sciarpata né tantomeno la canzone della “nana e dei rocchini”, canzone che contraddistingue la montevarchinità più pura.

Allo scadere di una partita che nel frattempo si era assestata sul 2 a 2, il “Monte” si riporta in vantaggio con una staffilata di Simone Biagi che attraversa di corsa tutto il campo per esultare sotto la curva, accompagnato da tutta la panchina, scena che si
ripropone poi al triplice fischio.

Con questa vittoria i rossoblu vedono riaccendersi le proprie speranze, anche se da qui alla fine del campionato il cammino è ancora lungo e tutto può succedere. Di scudetti o promozioni all’ultimo minuto ne è piena la storia del calcio, non resta che augurare buona fortuna all’Aquila, come anche Prato meriterebbe di vivere nuove emozioni al posto di questa estenuante querelle con la dirigenza che si trascina ormai da decenni.

Giovanni Padovani