Per la prima giornata del campionato di Eccellenza regionale abruzzese, si affrontano il Montorio e i giallorossi del Giulianova. I padroni di casa sono neo-promossi in questo campionato, che tornano a disputare dopo il purgatorio di due anni passati in Promozione. I gialloneri, che hanno come simbolo un’ape, vantano un’importante tradizione nel panorama calcistico regionale; parecchie sono, infatti, le partecipazioni consecutive nel massimo campionato dilettantistico regionale.
Probabilmente è anche grazie a quest’ultimo aspetto che il movimento ultras cittadino ha tratto giovamento, poiché a causa delle vicissitudini sportive che hanno investito a fasi alterne varie squadre abruzzesi, da queste parti, non di rado, sono passati club ricchi non solo di tradizione calcistica ma anche ultras, che hanno permesso di fatto la nascita prima e lo sviluppo poi del tifo organizzato, anche all’interno di un piccolo centro come quello di Montorio che conta poco più di otto mila anime.
Negli anni, infatti, dallo stadio dei padroni di casa sono passate tifoserie importanti come Chieti, Teramo, L’Aquila o lo stesso Giulianova che hanno influenzato i padroni di casa, spronandoli a dar vita a gruppi ultras a sostegno dei propri colori. L’impianto, piccolo ma accogliente, è composto da due tribune, posizionate lungo il rettilineo, di cui una coperta, destinata ai locali e l’altra, scoperta, riservata ai tifosi ospiti; la capienza non supera i 700 posti a sedere.
Gli ultras del Montorio si collocano nella tribuna coperta, nella zona laterale opposta al settore ospiti. Si presentano con molti striscioni attaccati in balaustra: Gruppo Strepitoso, Figli del Vomano, NOAC, NAT e infine Vecchia Guardia. Ogni sigla, nei simboli o nel nome, racchiude un pezzo di storia o di identità del territorio; al centro dello striscione Gruppo Strepitoso è raffigurato il simbolo dello “Stu”, gioco di carte di antiche origini, che coinvolge l’intero paese di Montorio al Vomano soprattutto nel periodo natalizio. Figli del Vomano richiama il fiume abruzzese che abbraccia quasi interamente la provincia di Teramo. NOAC, Nucleo Operativo Anti Cafoni, ha ai suoi lati la spada, simbolo degli arditi (probabilmente i fondatori erano schierati a destra e non a caso per alcuni dei loro componenti NOAC sta anche per Nucleo Operativo Anti Comunisti). Lo striscione Vecchia Guardia evidenzia una lunga tradizione ultras che risale ai primi anni ’90. Non a caso la parte di tribuna che prova a sostenere gli undici in campo è composta nella sua pressoché totalità da over 40. A mancare non sono gli ultras più avanti con gli anni, ma le nuove leve; nella zona occupata dalla parte calda del tifo le facce giovani sono, infatti, poche e comunque in netta inferiorità rispetto ai componenti della vecchia guardia. Infine, il drappo NAT, Nucleo Anti Tareschini, rimanda al campanile che divide il piccolo centro abruzzese con la comunità di Notaresco.
Prima dell’inizio della partita la società di casa ricorda il calciatore Pigliacelli, donando ai suoi familiari una maglia commemorativa. Al giocatore, scomparso premurosamente proprio trent’anni fa, è intitolato non solo lo stadio dove il Montorio disputa i propri match casalinghi ma anche la strada che porta all’impianto stesso. Lo speaker, dopo avergli reso omaggio, invita il pubblico di casa ad accogliere con un applauso non solo i padroni di casa per il proprio ritorno nel massimo campionato dilettantistico regionale, ma anche il Giulianova, nobile decaduta del calcio abruzzese.
La giornata è dunque tranquilla per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico, non a caso non c’è un forte dispiegamento di forze dell’ordine, ma soprattutto i locali si permettono il lusso di accendere alcuni fumoni, qualcuno di questi persino lanciato in campo senza che che ciò susciti la reazione isterica della polizia presente, come accadrebbe altrove trasformando un momento folkloristico in una criticità. Il tifo dei padroni di casa non è continuo e si caratterizza per i continui cori indirizzati ai rivali del Notaresco, a riprova del forte sentimento di antipatia che divide le due realtà. Quando ad una manciata di minuti dal triplice fischio finale, i loro giocatori in campo riacciuffano il pareggio, tutto lo stadio esplode nei festeggiamenti. Così poi la partita si conclude proprio come era iniziata, con il lancio dei fumogeni in campo.
Per quanto riguarda gli ospiti, da Giulianova giungono quasi 150 supporter giallorossi, alcuni dei quali si collocano nella tribuna coperta dell’impianto abruzzese. I ragazzi della curva arrivano a partita in corso e dopo aver attaccato i propri drappi, partono con il sostegno ai propri beniamini. Al termine della prima frazione di gioco, il capitano giuliese porta tutta la squadra a salutare il settore occupato dagli ospiti, non avendo potuto farlo prima.
Al rientro in campo il Giulianova, avanti di una rete, si fa subito rimontare, scatenando l’ira dei tifosi che inveiscono contro l’autore della rete Mosca, reo nella passata stagione, quando militava tra le fila della Torrese, di aver urinato durante il riscaldamento all’interno dello stadio Fadini di Giulianova. Il calciatore, pubblicò tra l’altro prima una foto sul proprio profilo social dell’episodio incriminato, ma subito dopo, forse spinto dalla sua società di appartenenza o magari dal buonsenso, chiese scusa a tutti. Il giocatore, di origini teramane, probabilmente aveva colto l’occasione per provocare gli acerrimi nemici giallorossi che però non hanno dimenticato il gesto d’affronto e a più riprese inveiscono contro di lui.
Dopo il nuovo vantaggio, la vittoria degli ospiti sfuma ad una manciata di secondi, gettando nello sconforto gli ospiti che a fine partita chiamano sotto il proprio settore i giocatori i quali, dopo i primi fischi, provano a rientrare immediatamente negli spogliatoi, ma vengono prontamente richiamati da tutti i tifosi presenti a Montorio che sottolineano, in maniera pacata, che se è giusto ricevere gli applausi lo è altrettanto prendersi i fischi, soprattutto quando si sfoderano prove incolore come quella odierna, per di più contro un avversario che, almeno ai nastri di partenza, parte con un obiettivo opposto a quello del Giulianova, cioè la salvezza.
La prima giornata del campionato si conclude con un pareggio che accontenta solo i padroni di casa che oltre a conquistare subito un punto importante per la salvezza, ottengono un risultato di prestigio contro il club favorito alla vittoria finale.
Michele D’Urso